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CARABINIERI DA RICORDARE
UN VALIDO COLLABORATORE PER
IL FEDERALE ANDREA IPPOLITO
(1939 – 1942)
Nel corso del 1939 la vita professionale del maresciallo Nella Capitale
d’alloggio Di Biasi mutò decisamente direzione, a se-
guito dell’assunzione della prestigiosa carica di federale
dell’Urbe da parte del dott. Andrea Ippolito, un suo ca- ottenne, il 30
rissimo amico e coetaneo originario di Castellabate, che
gioventù, avendo entrambi vissuto a San Poalo del Bra- novembre del 1938,
il nostro protagonista conosceva e frequentava sin dalla
sile. Il federale Ippolito, che nella città Paulista aveva
ancora parte della famiglia, così come era accaduto per l’ambita promozione
il Di Biasi, assurto all’importantissima carica politica e
amministrativa volle, infatti, circondarsi di validi colla- al grado di
boratori, uomini di spiccata fede patriottica ma anche
di comprovata esperienza professionale. Ed oggi ca-
piamo anche il perché, avendo conosciuto, grazie ai tanti maresciallo
libri di storia dedicati al fascismo, le complesse dinami-
che interne del partito, lo stesso che aveva trasformato d’alloggio, grado con
l’Italia in una Dittatura. L’Ippolito, che nella vita privata
era anche il padrino di battesimo del primogenito di il quale avrebbe,
Costabile, si fece, quindi, assegnare il Maresciallo Di
Biasi direttamente dal Comando Generale dell’Arma e
certamente ciò non fu un capriccio destinato a durare quasi certamente,
per qualche mese. Sappiamo, infatti, che in seguito lo
direzione di quella Federazione provinciale, nel 1940. aspirato al Comando
porterà con sé anche a Milano, allorquando assunse la
Costabile accettò il trasferimento, sia per il grande af-
fetto che nutriva nei confronti di Andrea Ippolito, sia di una Stazione
per il fatto che egli non aveva mai abbandonato una
nave al momento dell’affondamento. Come è stato am-
piamente ricostruito nel testo dedicato all’Ippolito, se- di Segretario della Federazione dei Fasci di Combatti-
guendo la regola non scritta del “promoveatur ut mento di Roma”, mentre con il successivo Decreto del
amoveatur” (sia promosso affinché sia rimosso), il fede- 21 dicembre, Mussolini in persona lo nominò federale
rale Ippolito aveva dovuto cedere l’appetitosa ma anche di Milano e, come da diritto, componente del Consiglio
scomoda poltrona di segretario della Federazione ro- Nazionale dello stesso partito. Così come emerge dal
mana del partito a Mario Colensanti, che l’assunse il 13 foglio matricolare, acquisito in copia presso l’Archivio
novembre di quello stesso primo anno di guerra. Andrea di Stato di Salerno, il Di Biasi, che dal 30 novembre
Ippolito, pagando così lo scotto di essere stato un “uomo 1940 aveva indossato i gradi di maresciallo capo, fu
di Achille Starace e di Ettore Muti” (due dei più impor- “messo a diposizione del Federale Dott. Ippolito” il 23 di-
tanti gerarchi del fascismo), fu costretto a raggiungere cembre 1940, data a partire dalla quale il sottufficiale di
il Nord. Alcuni giorni prima, con Decreto del Duce in Castellabate fu “aggregato” alla Legione territoriale dei
data 9 novembre l’Ippolito era stato, infatti, nominato Carabinieri reali del capoluogo Lombardo. Il federale
consigliere nazionale per la carica di componente il Di- Ippolito, accettando sempre i buoni consigli dell’amico
rettorio Nazionale del P.N.F., “cessando per la qualifica Di Biasi, posto a capo della Segreteria Personale, anche
NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 3 ANNO X 63