Page 15 - Notiziario Storico 2024-5
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PAGINE DI STORIA
Carretta riesce
posto qualcun altro proceda al folle gesto, smonta le ma-
nette del freno e dell’invertitore e si mette in tasca la
manovella. In tal modo è impossibile riavviare il tram. lentamente a
Ed allora, al grido di «morte al fascista», i facinorosi indi-
rizzano verso di lui la loro furia e iniziano a percuoterlo. dirigersi a nuoto
Si salva solo perché riesce ad esibire la tessera d’iscrizione
al Partito Comunista. Torna in auge l’idea del fiume. La
folla, con il corpo sollevato, arriva a metà del ponte Um- verso la sponda
berto I e lo catapulta nel Tevere. L’acqua del fiume ridesta
Carretta che, nonostante la quantità e la violenza dei destra. Ma due
colpi subiti e le ferite riportate, aiutato dalla corrente,
riesce lentamente a dirigersi a nuoto verso la sponda de-
stra. Ma due giovani bagnanti, a cavalcioni su alcuni pali giovani bagnanti, a
conficcati nel fondo melmoso, infieriscono su di lui. Ne
prendono a calci la testa nel tentativo di affogarlo. E al- cavalcioni su alcuni
lora, si allontana puntando alla parte opposta, verso uno
stabilimento. Giunto nei pressi, un barcaiolo, peraltro
immortalato da una foto divenuta iconica, sembra pro- pali conficcati nel
tendergli un remo, non è chiaro se con l’intento di aiu-
tarlo o di stramazzargli sulla testa il legno. Sta di fatto fiume melmoso,
che Carretta si riporta al centro del fiume. Due barche
con a bordo dei giovani lo raggiungono. Quando pensa infieriscono su di lui
che questa via Crucis sia terminata, pensando che siano
giunti finalmente a soccorrerlo, i ragazzi lo abbattono
con i remi, gli colpiscono la mano, la testa, cercano di cui, in quella direzione si era anch’egli celermente portato
affondarlo nelle acque placide del fiume. Sono probabil- riuscendo a far sbarrare il portone del carcere. All’enne-
mente gli ultimi istanti di vita di Carretta. Le lesioni simo assalto, si getta con alcune guardie a difesa del cel-
adesso sono esiziali e fan sì che il corpo inerme galleggi lulare. Nella ressa e nel parapiglia è colpito violentemente
alla mercé della dolce corrente fino all’altezza di ponte al torace. Poi, convintisi che sul furgone non c’è Caruso,
Vittorio. Qui viene issato sulla banchina e, afferrato per bensì alcuni detenuti, gli assalitori abbandonano la preda.
le caviglie, viene trascinato su per la scalinata. Ad ogni Contemporaneamente, un epilogo agghiacciante si sta
gradino, la testa sbatte. Giunto sul Lungotevere, la folla profilando. Alle caviglie del Carretta è attorcigliata una
prende per via della Lungara per raggiungere il carcere corda; il corpo viene legato all’inferriata della finestra
di Regina Coeli. Gli abiti logori si lacerano completa- adiacente al portone d’ingresso del carcere, a testa in
mente al contatto con il selciato. Il corteo si ingrossa e, giù, così concludendosi l’empia impresa. Il cadavere stra-
con immutato furore, segue in processione il corpo. Nel ziato e seviziato di Donato Carretta penzola per oltre
frattempo, dal portone del carcere sta uscendo un furgone un’ora, gocciolante di acqua frammista a sangue, esposto
che qualcuno, ancora accecato da iracondo delirio, iden- agli sputi e agli insulti a suggello di questa terrificante
tifica come il cellulare che sta trasportando il questore ordalia terrena.
Caruso. Una frotta di uomini si dirige verso il mezzo e Il giorno dopo sui giornali la narrazione del linciaggio
lo assalta. Gli pneumatici vengono tagliati. Ricompare suscita la condanna unanime delle Istituzioni e disorienta
nella circostanza il Tenente Vescovo il quale dai bastioni l’opinione pubblica. Anche tra gli Alleati la vicenda ge-
del Lungotevere aveva seguito il percorso della folla pre- nera impressione; persino Churchill resta sconcertato
vedendo che si sarebbe diretta verso Regina Coeli. Per «dall’orribile oltraggioso linciaggio». È da subito chiaro
NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 5 ANNO IX 15