Page 10 - Notiziario Storico 2024-5
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PAGINE DI STORIA
intento a riprendere gli avvenimenti che saranno oggetto Donato Carretta viene
del film Giorni di gloria, narrazione delle vicende romane
tra il 1943 e il 1945. Ad un certo punto, il Colonnello
John Pollock, capo della polizia Alleata, pensa di poter soccorso da alcuni
arginare quel crogiuolo esulcerato di turbolenti conte-
statori e, aiutato da un interprete, annuncia che il processo agenti. Il V. Brig.
è rinviato a causa dei tumulti. Il pubblico reagisce, si in-
nervosisce ancor più, aumenta la tensione; alla fine si De Lucia – ripreso
rassegna ad uscire lentamente dal palazzo. Ma, mentre
tutto sembra avviato alla distensione, un addetto invita i
testimoni, i parenti delle vittime e gli avvocati a rimanere nella sua azione
in aula. Questa sollecitazione, colta dalla folla come uno
stratagemma per consentire che il processo inizi a porte da Luchino Visconti –
chiuse, scatena l’ennesimo trambusto. I toni si riaccen-
dono, la torma si rinvigorisce; si giunge al parossismo.
Tra le urla di donne esasperate, si ode un anatema. lo aiuta a divincolarsi,
È quello di Antonietta Pitotti, moglie di Alberto Mar-
chesi, militante comunista ucciso alle Fosse Ardeatine: con il braccio ripara
«sei stato tu a fare ammazzare mio marito» e punta il dito
contro Donato Carretta rimasto in quegli istanti fatal-
mente inghiottito nel magma. Sarà il Vice Brigadiere la sua testa dai
Salvatore De Lucia a cogliere perfettamente quegli
istanti e a riferirli nel corso della sua testimonianza du- colpi che gli
rante il processo. Un‘altra donna si avventa su Carretta
urlandogli contro impetuosamente «assassino, perché non piovono addosso
lo ammazzano?... sei stato tu che hai consegnato mio figlio
ai Tedeschi! Vigliacco, mascalzone, assassino, hai fatto ucci-
dere mio figlio!». Le intemperie delle due donne, così ravvicinate, in se-
È Maria Ricottini, di Frascati. Quella mattina è uscita quenza, attizzano la rabbia della folla. La turba esagitata
presto di casa assieme al marito perché vuole assistere al si avventa su Carretta, lo agguanta e lo subissa di calci,
processo e veder giustizia fatta per la morte del figlio, schiaffi, pugni, sputi e insulti. L’ex direttore viene soc-
Virgilio Tagliaferri, fucilato dai Tedeschi tre mesi prima. corso da alcuni agenti. In particolare, il Vice Brigadiere
Pretende che le venga riconosciuta la condizione di ma- De Lucia – ripreso nella sua azione da Luchino Visconti
dre di uno dei martiri trucidati dai nazifascisti e dunque – lo aiuta a divincolarsi, con il braccio ripara la sua testa
si è iscritta all’Associazione delle famiglie onde percepire dai colpi che gli piovono addosso; aiutato da altri agenti,
il sussidio che il municipio concede loro, in un primo il sottufficiale riesce a sottrarlo al furore collettivo con-
tempo assegnatole, poi sospeso. Ma Virgilio Tagliaferri ducendolo dietro al bancone della Corte. Donato Car-
non era né un partigiano, né un membro della Resistenza retta, teste a carico del Caruso, nel corso delle indagini
e, soprattutto, non era morto alle Fosse Ardeatine. Anzi, sull’eccidio delle Fosse Ardeatine, aveva dichiarato che
lavorava per i Tedeschi e ne aveva ucciso uno. Le indagini «nel pomeriggio del 24 marzo…vennero al carcere due uffi-
sull’omicidio erano state condotte dal Tenente Ezio Tad- ciali tedeschi, i quali richiesero la consegna dei detenuti che,
dei (che il 23 agosto 1943 si era recato ad arrestare Ettore a loro dire, il questore aveva messo a loro disposizione. Dal-
Muti nella pineta di Frascati) Comandante interinale l’ufficio matricola, al quale chiesi spiegazioni, mi fu riferito
della Compagnia Carabinieri di Frascati. che effettivamente la Questura aveva telefonato di tenere