Page 16 - Notiziario Storico 2023-3
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PAGINE DI STORIA











            Adige.  È  altresì  vero,  che  l’esercito  sabaudo  quel  30  porto evidenziò quanto segue: “Li carabinieri, che par-
            aprile non disponeva dei 60 pezzi di artiglieria che i  teciparono alla campagna, non ebbero, come già dissi, oc-
            francesi del Generale Brune avevano piazzato tra Pa-    casione di distinguersi; li tre mentovati squadroni però as-
            strengo  e  Bussolengo  il  30  dicembre  1800  nel  corso  sistettero, in scorta del Sovrano, a molte fazioni campali
            della seconda campagna napoleonica d’Italia. Ed il ti-  ed in ultimo sostennero con gloria ed intrepidezza la riti-
            more che il Feldmaresciallo Radetzky potesse pensare    rata fra Valeggio e Villafranca”.
            realmente di attaccare i piemontesi è stato confermato  Fatto sta che la valenza della carica fu messa addirittura
            in seguito come attesta un passo di una sua lettera in-  in discussione con il passare del tempo, avendo assunto
            dirizzata alla figlia proprio in data 30 aprile: “Io sono  i connotati più di leggenda che di reale fatto storico.
            ancora qui tranquillo con le mie brave truppe e debbo at-  Questo fino al reperimento di prove testimoniali inop-
            tendere rinforzi prima di prendere l’offensiva”.        pugnabili da parte del Capitano dei Carabinieri Vittorio
            Quanto sopra può far meglio comprendere le ragioni      Gorini, che ebbe il merito di ristabilire sul finire del
            per cui Carlo Alberto, subito dopo la vittoria di Pa-   primo decennio del 1900, con un’indagine documentale
            strengo, non ordinò l’inseguimento degli austriaci; ma  ineccepibile, l’assoluta importanza che rivestì per le sorti
            occorre anche tenere presente che sia nell’esercito pie-  della battaglia il possente assalto a sciabola sguainata
            montese come in quello austriaco gli insegnamenti del   di quasi trecento cavalieri che si lanciarono, insieme al
            periodo napoleonico erano ben vivi e che nelle file del-  loro Re, al grido di “Savoia”.
            l’Armata sarda combattevano alcuni generali che ave-    Sicuramente degni di nota i nomi dei comandanti dei
            vano fatto parte delle truppe napoleoniche o italiche,  tre squadroni: Capitano Luigi Incisa di Camerana, Ca-
            come il Generale Bava, Comandante del I Corpo d’Ar-     pitano Angelo Bernardino Morelli di Popolo e Capitano
            mata.  Lo  stesso  Carlo  Alberto  aveva  incontrato  più  Carlo Brunetta d’Usseaux.
            volte Napoleone, che gli conferì il titolo di conte del-  Del Capitano Angelo Bernardino Morelli di Popolo
            l’Impero francese il 22 febbraio 1810.                  permangono alcune lettere inviate alla moglie Luigia
            Resta comunque il fatto che nei bollettini ufficiali si tra-  subito dopo i fatti di Pastrengo. La prima da Somma-
            scurò di segnalare l’importanza degli accadimenti di quel  campagna datata 2 maggio è quella più interessante, in
            giorno e ciò dipese, probabilmente, dall’impostazione   quanto riporta tra l’altro: “... ieri l’altro si ebbe uno scontro
            austera non solo del re, ma anche di tutti i generali di  della ala sinistra e della riserva coll’inimico sulle alture di
            quell’esercito, che ritenevano loro dovere, e niente più  Pastrengo, e l’Austriaco fu battuto ... ebbi la fortuna di es-
            che loro dovere, agire al meglio per la causa cui si dedi-  sere spettatore di tale giornata dapprima quindi attore poi-
            cavano. Fatto sta che la carica dei Carabinieri venne   ché li caricai col mio squadrone … Cantate un Te Deum
            considerata originariamente un fatto secondario, non    per la battaglia di Pastrengo che fu dessa gloriosissima pelle
            degno di nota. Si consideri, che Carlo Alberto segnalò  armi piemontesi”.
            l’accaduto il 2 maggio nell’Ordine del giorno all’Esercito,  Legato alla carica è da ricordare un aneddoto curioso:
            ma né la motivazione della medaglia d’argento concessa  un sottufficiale, rimasto appiedato, si impadronì di una
            al Maggiore Negri di Sanfront del 31 agosto, né la rela-  giumenta trovata dispersa, che gli consentì di partecipare
            zione finale del Colonnello Avogadro, comandante dei     ugualmente all’azione. Per il gesto ebbe in via riservata
            Carabinieri, del 9 settembre fecero cenno della carica.  un elogio, ma ufficialmente venne redarguito per aver
            Infatti, al Maggiore Negri di Sanfront venne assegnata  impiegato una cavalcatura non degna di un Carabiniere
            la medaglia in considerazione del generico contegno     reale (Ved. Mario A. Boccalaro, Aprile 1848. Pastrengo,
            tenuto di fronte al nemico nella campagna di guerra     Atti conferenza tenutasi a Verona presso la sede del
            del 1848; mentre il Colonnello Avogadro nel suo rap-    Movimento Monarchico Italiano il 19 aprile 1986).



            16 NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 3 ANNO VIII
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