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PAGINE DI STORIA
“CARICA DEI CARABINIERI A PASTRENGO” (ANCHE “PASTRENGO 1848”), OLIO SU TELA, 1880, (CM. 189 X 370),
DI SEBASTIANO DE ALBERTIS. ROMA, MUSEO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI
Fatto sta che sul fronte sinistro la Brigata “Piemonte” steva dal monte Mirandola all’offensiva.
del Generale Federici si posizionò sul Monte Mon- Incuriosito dalla situazione e non sapendo spiegarsi gli
talbero; sulla destra la Brigata “Savoia” comandata dal indugi della brigata “Cuneo”, mosse egli stesso verso il
Generale Broglia si spostò combattendo in località luogo ove pareva inspiegabilmente ferma, ma in quel
Osteria Nuova, sotto il monte San Martino, ora poggio frangente il distaccamento si era rimesso in movimento
del Telegrafo, mentre la “Cuneo” agli ordini di Vittorio superando l’acquitrino per riordinarsi in prossimità del
Emanuele stava ancora superando la zona paludosa monte Le Bionde. Alle ore 14 tutte le unità erano
del torrente Tione. pronte per iniziare l’attacco: la colonna Federici aveva
Il re Carlo Alberto con il suo seguito - tra cui figura- come obiettivo di assaltare le difese fra le Costiere
vano il presidente del Consiglio dei ministri Cesare Basse e il monte Delle Brocche, la colonna del Duca
Balbo, il ministro della guerra Antonio Franzini, al- di Savoia doveva occupare le posizioni del monte Le
cuni dignitari di corte, oltre al suo Stato Maggiore, Bionde, mentre la colonna Broglia si prefiggeva di
tra cui faceva parte il Colonnello Paolo Avogadro di conquistare il poggio Del Telegrafo. Per meglio seguire
Valdengo, Comandante dei Carabinieri Reali - assi- le operazioni il re decise di spostarsi verso il monte Va-
NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 3 ANNO VIII 13