Page 10 - Notiziario Storico 2023-3
P. 10
PAGINE DI STORIA
Verso le 19 del 29 aprile gli asburgici
furono costretti a ritirarsi sulle colline
di Pastrengo e verso Bussolengo
Ogni Divisione constava di due Brigate di Fanteria, di gli asburgici verso le 19 furono costretti a ritirarsi
un Reggimento di Cavalleria, di tre batterie d’Artiglieria sulle colline di Pastrengo e verso Bussolengo.
e di una Compagnia del Genio. Quanto accaduto convinse Carlo Alberto ad intervenire
Il 26 aprile le truppe piemontesi varcarono il Mincio, tempestivamente, per eliminare la minaccia maggiore
tra Peschiera, Borghetto e Goito: il I corpo d’Armata che proveniva da Pastrengo. Il raggiungimento di questo
raggiunse Roverbella, Villafranca, Custoza, Somma- obiettivo era auspicabile per poter ambire di raggiungere
campagna e Sona, mentre il II Corpo d’Armata occupò Verona senza particolari ostacoli. Tant’è che, la sera del
Salionze e Oliosi, per poi raggiungere Pacengo, Caval- 29 aprile, il Comandante in capo fece inviare al Generale
caselle, Colà, Sandrà e Palazzolo, lasciando fuori Ca- De Sonnaz l’ordine di impadronirsi sia di Pastrengo,
stelnuovo ch’era stata, come già evidenziato, messa a che di Bussolengo, mettendogli sin da subito a disposi-
ferro e fuoco dagli austriaci. Il Quartier Generale venne zione anche la Divisione di riserva comandata dal Duca
stabilito da Carlo Alberto a Sommacampagna e vi di Savoia, Vittorio Emanuele, composta dalle Brigate
giunse prima ancora dei reparti dell’Esercito. Farà così “Cuneo” e “Guardie”. Il piano d’attacco venne elaborato
anche a Pastrengo. dal Generale De Sonnaz nel suo Quartier Generale di
Il piano di Radetzky, elaborato nell’intento di contenere San Giorgio in Salici e puntava sull’intervento del II
l’offensiva nemica, prevedeva il posizionamento della Corpo d’Armata a Pastrengo e del I Corpo d’Armata
divisione “Wocher” - costituita dalle brigate “Wohlge- in quel di Bussolengo.
muth” e “Arciduca Sigismondo” - sulle colline di Pa- Venuto a conoscenza del piano non appena rientrato al
strengo; della Brigata “urn und Taxis” a sud ovest di suo Comando di Valeggio, dopo una ricognizione serale
Bussolengo; mentre sulla Verona – Peschiera e nei pressi nella zona, il Maggiore Alfonso La Marmora, Coman-
di Lugagnano dovevano collocarsi rispettivamente la dante dell’artiglieria della IV Divisione e persona assai
Brigata “Lichtenstein” e la Brigata “Rath”. stimata dalla famiglia reale, ritenne sconsiderato far
Il primo vero e proprio scontro armato tra i due eser- muovere i reparti su due punti distinti, in quanto avrebbe
citi, dopo il passaggio del Mincio delle truppe di causato una pericolosa dispersione di forze. Seduta
Carlo Alberto, si ebbe nel pomeriggio del 28 aprile stante, montò a cavallo per raggiungere il Quartier Ge-
tra alcuni reparti della Brigata “Thurn und Taxis” e nerale di Sommacampagna e riuscì, dopo una discus-
della Brigata “Wohlgemuth” provenienti rispettiva- sione che occupò parte della notte, a convincere il re a
mente da Bussolengo e Pastrengo. Attaccarono nei modificare l’ordine d’attacco in modo che fosse con-
dintorni di Palazzolo e di Colà, ma vennero respinti centrato soltanto su Pastrengo. Il contrordine venne di-
dai piemontesi. Il combattimento non si esaurì quel ramato alle 9 del mattino del 30 aprile stabilendo di
giorno, ma proseguì anche il successivo, fino a quando sospendere fino alle ore 11 ogni operazione. Pertanto,
10 NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 3 ANNO VIII