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PAGINE DI STORIA
Il brigantaggio
post-unitario, come I MOTIVI DELLA NASCITA
contro-rivoluzione DEL BRIGANTAGGIO POST-UNITARIO
si manifestò con Sui motivi della nascita del fenomeno gli studiosi sono
concordi; alcune cause si ritrovano nei corsi e ricorsi
storici di quelle terre: “la protesta selvaggia e brutale
connotazioni della miseria contro antiche e secolari ingiustizie”, come
dirà l’onorevole Massari nella sua relazione a seguito
inizialmente di dei lavori della Commissione Parlamentare apposita-
mente costituita nel 1863. Ovvero “un mezzo di sal-
vezza ed un mezzo di riabilitazione” come suggerirà
rivolta politica Nitti, giacché tra quanti si davano al brigantaggio
molti lo facevano solo per avere l’opportunità di ven-
e sociale e dicare un torto subito precedentemente da qualche
compaesano, ovvero per brevi periodi di mancata di-
versa occupazione. Altra ragione è legata a quel mo-
successivamente mento storico, ovvero lo scoramento di non vedere ri-
solti anche solo parzialmente dal nuovo Governo i
semplicemente mille problemi che attanagliavano le regioni del Sud.
Anzi, la sensazione da parte di quelle popolazioni di
avere a che fare con l’ennesima forza occupante.
criminale Una delle cause più rilevanti, quella che porterà i con-
tadini e proletari, costretti a vivere nella condizione di
nullatenente, a divenire i protagonisti del brigantaggio,
Tra le terre del Sud le più favorevoli condizioni al ge- è legata a fattori politici esterni, ovvero alla strumenta-
nerarsi, crescere e mantenersi del fenomeno si svilup- lizzazione a propri fini che clero e Borboni (la dinastia
parono sia nelle aree contermini alla frontiera pontificia, sconfitta dall’azione militare di Garibaldi ed il cui re
che soprattutto in Basilicata, per motivi geografici, sto- Francesco II, cacciato da Napoli, dopo un breve tentativo
rici, politici ed economico-sociali. La Basilicata di allora di resistenza a Gaeta era riparato a Roma con la sua
era “una terra - dice Francesco Saverio Nitti - molto Corte) e proprietari terrieri della vecchia classe dirigente
grande (…) non ha città fiorenti, né industrie, la campagna di quelle zone che volevano difendere a tutti i costi i
è triste e gli abitanti sono poveri” . propri privilegi, fecero di quel fenomeno, sostenendolo
I boschi immensi, i fiumi non guadabili d’inverno sui ideologicamente e finanziariamente. Così ebbe inizio
quali si ergevano rari e non sicuri i ponti, le caverne e la controrivoluzione etero-diretta, che prendendo i panni
gli anfratti disseminati sul territorio ne fecero l’am- di reazione politica diede la stura ad una rivolta che as-
biente più confacente al brigantaggio. In particolare, sunse aspetti feroci di vera e propria guerra civile.
in una zona di questa regione tutte le condizioni cen- A dare il via i Comitati Legittimisti, formati dai vecchi
nate si sintetizzano, tanto da farne la culla stessa del proprietari della zona del Vulture, spalleggiati da molti
brigantaggio post-unitario: quella del Vulture-Melfese, sacerdoti che avevano veduto con Decreto Reale aboliti
a nord della allora provincia lucana, al confine con i loro privilegi, e che insieme si recarono nell’aprile
Campania e Puglia. 1861 in delegazione dal futuro capo dei briganti, il “ge-
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