Page 16 - Notiziario Storico dell'Arma dei Carabinieri
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PAGINE DI STORIA
IL VICEBRIGADIERE CARLO BORELLO
Proseguiamo, ricordando il Carabiniere Giuseppe
Cantù, nato a Cambiano (Torino) il 5 luglio 1894. Il
suo giovanile ardimento si mise in chiara evidenza, nella
113^ Squadriglia da ricognizione Pomilio, durante la
primavera / estate del 1918, come si comprende dalla
motivazione della Medaglia di Bronzo al Valor Militare
concessagli in vita: “Pilota di aeroplano arditissimo, in
numerosi voli di guerra, diede bello esempio di serena
calma, di alto sentimento del dovere e di nobile sprezzo
del pericolo. Con l’apparecchio seriamente colpito dall’ar-
tiglieria nemica, persistette nel volo fino a compiere il
proprio mandato. Mitragliò e bombardò da bassa quota
truppe avversarie, riportando l’apparecchio danneggiato
da tiri di fucileria. Attaccato da una pattuglia da caccia
nemica, si disimpegnò con perizia dopo lungo ed aspro
combattimento, nel quale dimostrò bella virtù di aviatore
e di combattente. Cielo Carnico, del Grappa, del Piave e
del Tonale, marzo - settembre 1918”.
Tra i carabinieri aviatori ricordiamo anche il Vicebri-
gadiere Edgardo Baldazzi, nato a Cesena (Forlì) il 9
dicembre 1890. Effettivo alla 118^ squadriglia aero-
tivazioni delle due onorificenze al Valore, sono chiaris- plani da ricognizione SAML, prima delle ultime vit-
sime: “Ardito pilota d’aeroplano, di ritorno da un’operazione toriose battaglie per l’Italia, contribuì all’acquisizione
di guerra con l’apparecchio gravemente colpito dall’arti- di importanti informazioni sullo schieramento au-
glieria nemica e messo perciò in condizioni di sfasciarsi, in- striaco in rischiose ricognizioni. La motivazione della
cendiandosi nell’atterrare sul campo, con ammirevole pre- Medaglia d’Argento al Valor Militare concessagli ri-
senza di spirito, coraggio e sentimento di devozione, aiutava conosce i suoi chiari meriti: “Pilota d’aeroplano abilis-
il proprio ufficiale osservatore a disbrigarsi dai rottami del- simo, nelle innumerevoli azioni di guerra compiute, portò
l’apparecchio, mentre questo ardeva e scoppiavano le bombe sempre a termine i compiti affidatigli, attraverso intenso
e le cartucce di bordo. Altipiano d’Asiago, 28 giugno 1918”; tiro antiaereo che spesso gli danneggiò gravemente l’ap-
“Sperimentato pilota d’aeroplano, oltre ogni dire volen- parecchio, e nonostante la minaccia di più velivoli nemici,
teroso ed ardito, ben noto fra i suoi compagni d’armi per di cui sostenne audacemente l’offesa, impegnando combat-
la sua abilità e fermezza provate in più di un grave timento. In ogni occasione dette costanti, mirabili prova
frangente. Trovatosi senza scorta durante un’importante di audacia, fermezza e sprezzo del pericolo. Cielo di S.
ricognizione aerea, ben oltre le linee nemiche, resisteva Lucia, ottobre 1917 - Cielo del Piave, ottobre 1918”.
nell’adempimento del suo mandato, e, attaccato da nu- Passiamo ora a ricordare due aviatori, entrambi Briga-
merosi avversari, sosteneva valorosamente l’impari lotta, dieri dei Carabinieri e piloti di caccia monoposto. Erano
fino a che non cadeva con l’apparecchio in fiamme, non effettivi alla stessa squadriglia, la 76^ caccia. Si chia-
lontano dal Trento, incontrando eroica morte per la Pa- mavano Pacifico Malfranci, nato a San Bartolomeo Bo-
tria. Cielo di Val Lagarina, 5 agosto 1918”. sco (Ferrara) il 30 aprile 1892, e Roberto Balandi, nato
16 NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 2 ANNO VIII