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A PROPOSITO DI...





                             LE MODIFICAZIONI ALLA ISTRUZIONE SULLA DIVISA
                          DEI CARABINIERI REALI EMANATE IL 31 OTTOBRE 1900





            n. 16 – Divisa e Vestiario (Nota n. 168) – Cambio della
            cifra Reale nelle varie divise militari fissò  con  alcune
            tavole l’adozione del monogramma dedicato al nuovo
            re  Umberto  I.  Il  provvedimento  precisava,  inoltre,
            l’utilizzo  sulle  falde  della  grande e piccola montura di
            una granata ricamata in argento. Cominciò così quel
            periodo che in ambito uniformologico viene conosciuto
            come “umbertino”. Venne ufficializzato un nuovo fregio
            con  le  iniziali  del  nuovo  re  e,  con  l’Istruzione  sulla
            Divisa  per  RR.  Carabinieri  del  1880,  venne  stabilito
            che  il  berretto  dovesse  avere  «sulla  parte  anteriore  il
            fregio composto di lastra d’argento, stampato a forma di
            granata  con  fiamma  rivolta  a  sinistra.  Il  fregio  porta
            l’iniziale U nel centro, e la granata è contornata da due
            rami con foglie di lauro». Anche se, a ben guardare le
            tavole  pubblicate  all’interno  del  provvedimento,  è
            possibile rilevare che il ramo disegnato alla destra della
            fiamma era di quercia, cosa che verrà indicata nei prov-
            vedimenti successivi.  Le granate delle gualdrappe senza
            cappelletto per maresciallo d’alloggio erano «ricamate in
            argento e seta turchina», mentre quelle senza cappelletti
            per brigadiere e carabiniere erano «in filo bianco […]
            composta di nove linguette, collocata agli angoli della parte
            posteriore della gualdrappa».
            In quel periodo cui anche per le uniformi dei musicanti
            era  previsto  l’utilizzo  di  «quattro  fregi  di  granata  in
            ricamo  d’argento  da  cucirsi  all’estremità  delle  falde.  Il
            fregio di granata ricamato su panno nero incollato sopra
            tela cotone basino, ha la granata lavorata ad intreccio ed
            alquanto  convessa,  e  la  fiamma  dritta  con  sette  punte».
            Successivamente le granate per i musicanti furono so-   Un nuovo fregio «da berretto per il personale (ufficiali e
            stituite dalle cetre. Anche la granata posta sulla giberna  truppa) dello squadrone carabinieri guardie del re» fu poi
            subì qualche modifica. Col Giornale Militare Ufficiale  ufficializzato  con  la  dispensa  n.  32  del  1°  settembre
            del 17 giugno 1885 fu previsto l’utilizzo di «un fregio di  1900,  pubblicata  sul  Giornale  Militare  Ufficiale che
            granata con fiamma d’ottone sovrapposto a panno scarlatto  definì l’utilizzo sul cappello di «un cappietto formato di
            tagliato secondo la forma del fregio ma con un maggiore  due lastre d’argento, fatte a squame a tre festoni, le quali
            margine di mm 5 circa. Detto fregio è fissato al fianco an-  sono larghe 3 centimetri ciascuna. Il cappietto è formato in
            teriore della giberna mediante uno spillo di filo di ferro  fondo  da  una  granata  d’argento  con  fiamma  sfuggente
            che s’introduce nei gambi, pure di filo di ferro, saldati al  davanti  di  metallo  dorato,  ed  ha  sotto  di  sé  la  coccarda
            fregio stesso e sporgenti nell’interno della cassetta».  tricolore nazionale in seta del diametro di 95 millimetri».



                                                                     NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 1 ANNO VIII  49
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