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A PROPOSITO DI...
in avanti di metallo dorato. La granata porterà le iniziali
del nome di S. M. in metallo pure dorato, e sarà del
diametro di 0,052. La fiamma sarà alta 0,020 e larga
0,050 circa» (Art. 9, § 27); la granata posta sul berretto
di fatica «porterà in mezzo le iniziali del nome di S. M.
ricamate pure in oro ed avrà 0,025 circa di diametro. La
fiamma sarà alta 0,020 e larga 0,045 circa» (Art. 10, §
28). Altrettanto dettagliate erano anche le prescrizioni
in materia di bardature per i cavalli.
Alla morte del re Carlo Alberto fu necessario sostituire
le iniziali del suo nome nelle insegne e nei fregi con
quelle del nuovo re. Pertanto, con la nota n. 99 del Mi-
nistero della guerra del 26 ottobre 1873, intitolata
Varianti alla piccola uniforme ed alla uniforme ordinaria
degli ufficiali dei carabinieri reali, si stabilì che il fregio
del berretto della piccola uniforme fosse costituito da «una
granata ricamata in argento con filetto all’intorno in oro
ed in mezzo le iniziali VE pure in oro, sormontata da una
fiamma sfuggente ricamata in oro. La granata avrà 25
millimetri di diametro e la fiamma sarà alta 20 millimetri
e larga 45 millimetri».
Nello stesso anno il ministro Ricotti aveva emanato
una legge sull’ordinamento dell’Esercito, nella quale
aveva fissato le caratteristiche della piccola montura a
code anche per gli ufficiali richiamati temporaneamente
in servizio per esercitazioni e manovre. Il provvedimento
previde per questi carabinieri che il cappello fosse senza
pennacchio e che il cappietto avesse «la granata di
recente adozione, vale a dire rivolta all’indietro».
È interessante notare che fino a quel momento i fregi
del Corpo de’ Carabinieri Reali del 31 agosto che apportò erano forniti ai militari quali parti integranti dell’uniforme
altre innovazioni alla granata. Il documento prevedeva mentre, a partire dal 1877, fu stabilito che il «fregio di
che, per ciascuna delle rivolte dell’abito di grande granata in argento per berretti ed i fermagli in argento»,
montura degli Uffiziali, fosse utilizzata «una granata ri- non dovessero più essere attaccati ai rispettivi capi di
camata in argento di tre centimetri di diametro, portante corredo, ma che fossero distribuiti a prezzo di tariffa
le iniziali del nome di S. M. colla fiamma lunga sette cen- agli individui che ne abbisognassero, lasciando a loro
timetri» (Capo I - Vestiario, § 8). Per le due «fogge di co- carico l’attaccatura dei medesimi (Istruzione sulla divisa,
pertura del capo, cioè: 1° Un cappello, 2° Un berretto di 30 luglio 1877).
fatica» (Art. 8, § 26), era previsto un «cappietto fermato A seguito della morte del re Vittorio Emanuele II, il
in fondo da una granata di argento con fiamma sfuggente Giornale Militare ufficiale del 1° marzo 1878, con Atto
48 NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 1 ANNO VIII