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A PROPOSITO DI...
con fiamma rivolta verso
sinistra, simile a quello
utilizzato sulla “feluca”.
Sempre rimanendo in
terra d’Africa, il 10 ottobre
1936 venne costituito an-
che lo Squadrone Guardie
Vicereali, divenuto poi
Gruppo e successivamente
Reparto Servizi Vicereali. Per
questi particolari militari, si dispose
che la grande uniforme dei carabinieri
eritrei che facevano parte dello Squadrone, fosse
costituita da un turbante bianco con passante rosso
con granata metallica, giubba di tela bianca e sandali.
Per gli zaptiè libici, invece, era prescritto l’uso della
“farmula” gallonata di rosso, chiusa da due alamari in
cordoncino d’argento, guarnita anteriormente da due
granate in tessuto d’argento.
Lo scoppio del secondo conflitto mondiale comportò
ulteriori cambiamenti per le uniformi dei carabinieri.
L’atto 548 del 25 luglio 1940, pubblicato sul Giornale
Militare Ufficiale, prescrisse infatti per i militari
FREGIO DA BERRETTO dell’Arma l’utilizzo dell’uniforme di guerra. Si trattò
di una disposizione che si riguardò l’intero Regio
argentato ed uno in metallo bronzato. Sul casco di Esercito. In particolare, per i carabinieri, il 16 ottobre
quei carabinieri, invece, veniva applicato un fregio me- successivo, vennero dettate ulteriori specificazioni
tallico assieme alla coccarda nazionale; per le uniformi riguardo all’utilizzo di una bustina mod. 1935 senza
delle Bande Autocarrate, nella tenuta kaki del corpo di visiera mobile e con fregio in raion nero, una fibra
spedizione, per i marescialli era previsto l’utilizzo del tessile ricavata dalla cellulosa e in uso ai militari di
berretto a busta da fatica mod.1934, con fregio da ma- ogni grado. Fu altresì consentito l’utilizzo dell’elmetto
resciallo d’alloggio: granata e fiamma ricamati in grigio-verde mod. 1934, con fregio dipinto di nero;
argento con cifra reale in oro. Era concesso, inoltre, mentre nella versione “affardellata” la lucerna era protetta
l’uso di un berretto a busta in tela kaki, simile al dalla foderina grigio-verde, con una granata fiammeg-
modello previsto per la Regia Aeronautica, già da giante ricamata in filo nero, detta mod. 1907.
qualche anno in dotazione ai militari nazionali del Una delle particolarità che riguardò le uniformi del
Regio Corpo Truppe Coloniali. Il fregio di questo 1940 fu l’eliminazione di tutti gli accessori metallici,
berretto, ricamato in nero, era identico a quello usato ad esclusione dei bottoni che, fino a questo momento
per la foderina della lucerna. È doveroso precisare, erano stati lisci, mentre per le uniformi dei carabinieri
però, che il fregio costituito di granata e fiamma, com- nazionali inquadrati nei reparti di zaptiè meharisti, i
pariva sul casco in uso agli ufficiali del Regio Corpo bottoni furono caratterizzati dalla presenza del fregio
Truppe Coloniali in Africa già a partire dal 1927. Era (granata e fiamma), recante al centro le iniziali del so-
un casco che si diffuse in alternativa al modello Aden vrano. A proposito, è interessante notare che il fregio
ed era sormontato, nella parte anteriore, da un fregio dell’Arma comparirà sui bottoni zigrinati solo nel
NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 1 ANNO VIII 53