Page 10 - Notiziario Storico dell'Arma dei Carabinieri
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PAGINE DI STORIA
Nel 1951 il
Gruppo Carabinieri
viene reso edotto
ciaria: il fatto che, nonostante il loro continuo ripetersi,
tali non irrilevanti incidenti non abbiano mai prodotto
segnali di escalation nel confronto militare al confine, della possibilità
dà l’idea di una confidenza di entrambe le parti con il
concetto che la frontiera avesse il suo limite nella sua
scarsa chiarezza e che gli sconfinamenti fossero connessi di scambiare dati,
più ad errori personali e/o a illecite iniziative di taluni
reparti militari etiopi (che, comunque, dato il loro fre- in particolare quelli
quente ripetersi, se non erano incoraggiate non risulta-
vano neanche adeguatamente represse e scoraggiate segnaletici relativi a
dalle autorità centrali) o di razziatori somali, che non
alla volontà di ciascun soggetto politico o militare di
tastare il polso all’effettivo esercizio di sovranità dell’altro. delinquenti schedati,
Sulla cooperazione confinaria con le autorità britanniche
e abissine, d’altro canto, si rinvengono concrete evidenze: direttamente con
una nota riservata dell’Ufficio Operazioni-Addestra-
mento- Ordinamento del Corpo Sicurezza Somalia, ad il corrispondente
esempio, già alla data del 21 settembre ’50 dà atto della
collaborazione tra il district commissioner di Las Anod
nel British Somaliland con il residente italiano di Gardò ufficio britannico
per scoraggiare razzie tra i clan residenti dalle due op-
poste parti del confine, stabilendo accordi per la ripara-
zione dei danni reciprocamente procurati dalle cabile sotto il profilo delle best practices, in un vero e proprio
interessate. Come pure si dà atto, in un appunto “segreto” sistema, recepito da una circolare dell’Ufficio Affari
dell’aprile 1951, della medesima volontà di evitare razzie Interni dell’A.F.I.S. il 25 gennaio 1951, avente ad og-
a cavallo dei confini comuni da parte di un capitano getto la “corrispondenza con il Criminal Investigation
etiope, responsabile del presidio di Elgoran, un presidio Department”, con il quale il Gruppo Carabinieri viene
dal quale, in effetti, risultavano provenire molti dei mi- reso edotto della possibilità di scambiare dati, in par-
litari responsabili di arbitrarie spoliazioni ai danni delle ticolare quelli segnaletici relativi a delinquenti schedati,
popolazioni di confine sia prima che dopo le buone in- direttamente con il corrispondente ufficio britannico.
tenzioni registrate nell’appunto in menzione. Una coo- La cooperazione confinaria, peraltro, si inscriveva in
perazione interstatale si rinviene anche in materia di una più complessa e articolata opera di generale paci-
polizia, per quanto attiene ai rapporti con le sole autorità ficazione dei rapporti interclanici che, unita alla pre-
britanniche, antesignana delle forme più moderne di venzione ed al controllo di polizia e all’interno, mirava
collaborazione interforze in tale settore, ma sviluppata a creare le condizioni di ordine e sicurezza necessarie
con i limiti info-operativi che le minori risorse e le più al consolidamento dell’autorità centrale. Esempi di
difficili condizioni ambientali del continente africano tali pratiche sono costituiti da un rapporto del Com-
ingeneravano. Sin dai primi mesi di mandato v’è traccia missariato dell’Alto Giuba, datato 30 aprile 1953, circa
di corrispondenza in tal senso tra l’Amministrazione un accordo tra Merehan e cabile del Kenya, stipulato
ed il Kenya ed il Somaliland britannici che si traduce, in italiano ed inglese e finalizzato a risolvere le solite
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