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PAGINE DI STORIA









                                                                              LA DELICATA QUESTIONE
                                                                                 DELLE FRONTIERE E
                                                                           LA COOPERAZIONE DI POLIZIA
                            Il quadro                               Riguardo alla definizione delle responsabilità per la vi-


                     della pubblica                                 gilanza delle frontiere, emerse, già durante la fase di
                                                                    passaggio di consegna tra Britannici ed Italiani, la can-
                                                                    dida ammissione inglese di un certa confusione nella
                       sicurezza era                                chiara  attribuzione  di  competenze  in  materia:  in  un
                                                                    promemoria per il Gen. Ferrara che raccoglieva le rac-

                   preoccupante e                                   comandazioni del Generale di Brigata Gamble, tra le
                                                                    altre cose, si “suggerisce l’uso della Polizia somala soltanto
                                                                    lungo la frontiera con l’Etiopia con i battaglioni ascari in
                richiedeva costanti                                 riserva a Iscia Baidoa, Belet Uen e Rocca Littorio. Questo

                                                                    è menzionato in quanto si nota una relativa confusione
                    interventi oltre                                per quanto concerne le responsabilità delle Autorità civili e
                                                                    militari nei confronti della frontiera etiopica”. L’Autorità
                                                                    militare sollecitò a quella civile, sin dal 20 marzo ’50
                    che un’accurata                                 con lettera diretta al Segretario Generale Pompeo Go-
                                                                    rini, di condividere direttive in merito. Il Generale Fer-
                      penetrazione                                  rara, chiarendo che sulla linea di confine si sarebbero
                                                                    trovati ad accavallarsi elementi militari e di polizia, pro-
                                                                    spettò due soluzioni una responsabilità militare dei con-
                        informativa                                 fini, con dipendenza gerarchia delle forze di polizia ivi

                                                                    dislocate e dipendenza funzionale dall’amministrazione
                                                                    per i normali compiti d’istituto o una responsabilità ci-
                                                                    vile dei confini, totalmente a carico della polizia, stabi-
            da una visita in forma privata del segretario reggente  lendo opportuni collegamenti con l’Autorità militare,
            dell’A.F.I.S., che provocò una dimostrazione non au-    ravvedendo la soluzione più idonea nella prima scelta,
            torizzata, per la quale il locale Commissario non aveva  ma dando già atto delle resistenze incontrate nel dialogo
            probabilmente predisposto adeguate misure atte a pre-   con l’amministrazione che avrebbero potuto essere su-
            venire incidenti, fiducioso in un corteo comunque pa-   perate,  a  questo  punto,  solo  attraverso  una  vigilanza
            cifico: i Carabinieri e i poliziotti somali che si trova-  affidata in via ordinaria alla polizia, integrata per parti-
            rono  a  fronteggiare  il  gruppo  di  circa  trecento  colari esigenze dalla componente militare previa richie-
            dimostranti  erano  obiettivamente  pochi.  Circondati  sta delle autorità politiche. L’insistenza di Ferrara sulla
            dai manifestanti, prima che i rinforzi intervenissero a  soluzione esclusivamente militare per la vigilanza dei
            disperderli, rimasero sul terreno il Maresciallo Salacone  confini non fu infondata e trova ampia e articolata spie-
            e il Carabiniere Fosci della Tenenza di Chisimaio e     gazione nell’appunto di stato maggiore che accompagna
            vennero feriti sette agenti di polizia somala. Ai due   la lettera diretta al segretario generale. I timori risiede-
            Carabinieri, che saranno i primi caduti italiani in una  vano nella confusione tra “confine”, atteso che in realtà
            missione all’estero dopo la Seconda Guerra Mondiale,    non v’è d’esso chiara definizione, e “frontiera”, conside-
            sarà poi tributata nel 2010 la medaglia d’oro al merito  rato che nella permeabile area in questione gravitano
            civile alla memoria.                                    organizzate  forze  armate  etiopi,  delle  quali,  nel  mo-



            6 NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 5 ANNO VII
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