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PAGINE DI STORIA
mento in cui scriveva l’estensore dell’appunto, ancora si dando in via ordinaria la responsabilità dei confini alle
temevano iniziative orientate a guadagnare territorio a forze di polizia, direttamente dipendenti dalle autorità
danno della Somalia e la risposta alle quali era, nel caso, civili, che si sarebbero occupate di presidiare i posti di
di esclusiva competenza militare. L’altro nodo eviden- frontiera e di pattugliarne le aree circostanti, mentre al
ziato era l’inaffidabilità, in quel momento, delle forze Corpo di Sicurezza sarebbero spettati compiti di affian-
di polizia, permeate di elementi vicini alla Lega dei camento e integrazione della polizia ove fosse ritenuto
Giovani Somali e contrari alla presenza italiana. Lo necessario, interventi specifici a richiesta delle autorità
Stato Maggiore di Ferrara, in sintesi, temeva di esser civili locali, interventi autonomi in situazioni di necessità
colto di sorpresa da iniziative militari etiopiche laddove ed urgenza. La decisione politica appare equilibrata: la-
fosse rimasto escluso dalla vigilanza della frontiera e sciare il presidio dei confini alle forze di polizia fu un
che potesse essergli successivamente addebitato di essersi rischio in termini militari, ma il rischio speculare era,
lasciato sorprendere. Il timore non era, in effetti, da un all’epoca, quello di avviare l’Amministrazione Fiduciaria
punto di vista tecnico, privo di ragioni. La linea politica con un confronto al confine tra forze militari contrap-
relativa a tali responsabilità fu quindi tracciata con la poste, una frizione difficile da temperare nel lungo pe-
lettera 2096 del 29 marzo 1950 della Direzione Affari riodo e che le esperienze passate, sino all’incidente dei
Civili e Politici dell’Amministrazione Fiduciaria, affi- pozzi di Ual Ual del ’34, avevano già dimostrato essere
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