Page 9 - Notiziario Storico dell'Arma dei Carabinieri
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PAGINE DI STORIA




                 La situazione del confine rimase sempre



                 delicata ma, tracciata la linea politica e le


              competenze di polizia e militari, si possono


               vedere segnali concreti della condivisione,



                            da parte di tutte le articolazioni


               dell’amministrazione di un atteggiamento


                  che, seppur prudente verso l’Etiopia, era



            comunque di massima conciliante ed aperto


             a una progressiva distensione delle relazioni






            i militari sconfinati. Nel frattempo il tenente abissino,  1951, una compagnia di militari etiopici condusse un’al-
            partito dal posto di frontiera con circa ottanta uomini  tra azione di intimidazione verso le popolazioni Aulihan,
            sconfinò e si schierò a semicerchio a difesa dell’auto-  bruciandone i tucul e razziandone il bestiame; il 12 ot-
            mezzo e dei commilitoni e il comando italiano fece af-  tobre 1951, circa 100 militari etiopici penetrarono nel-
            fluire al posto di confine carri armati e autoblindo: in  l’area di El Meghet, dove razziarono 1.600 capi di be-
            un incidente poco noto si fronteggiano forze italiane   stiame;  il  22  ottobre  1951,  circa  30  militari  etiopici
            ed abissine, proprio come a Ual Ual nel’34. Alla fine i  attraversarono il confine in località Gad Hord e razzia-
            tre abissini sconfinati furono immobilizzati e internati,  rono  circa  1.000  capi  di  bestiame.  La  situazione  del
            il mezzo fu sequestrato, la compagnia abissina fu co-   confine, quindi, rimase sempre delicata ma, tracciata la
            stretta a ripiegare non potendo sostenere oltre il con-  linea politica e le competenze di polizia e militari, si
            fronto. Caratti di Lanzalaco, a margine, commenta “Il   possono vedere segnali concreti della condivisione, da
            contegno prima molto conciliante ma poi fermo ed energico,  parte di tutte le articolazioni dell’amministrazione di
            ha prodotto una enorme e favorevolissima impressione sul-  un atteggiamento che, seppur prudente verso l’Etiopia,
            l’ambiente somalo, sorpresa e ammirazione nel presidio  era comunque di massima conciliante ed aperto a una
            abissino, che ha fatto palesemente una magra figura, ed ha  progressiva distensione delle relazioni. A tal proposito,
            vivamente entusiasmato i militari somali del battaglione  ad esempio, vanno menzionate le continue notizie for-
            che, opportunamente catechizzati, si sono sentiti soldati in  nite dal Gruppo Carabinieri Somalia di razzie compiute
            difesa del loro territorio constatando di fatto come le armi  da militari abissini in territorio somalo, sia come forma
            che hanno in distribuzione non servivano soltanto per   di autosostentamento sia come risposta a corrispondenti
            l’addestramento. Inoltre li ha persuasi dell’energia e della  violazioni confinarie e relative razzie dei clan somali ri-
            capacità dei loro superiori militari e civili”; il 9 ottobre  cadenti nella giurisdizione dell’amministrazione fidu-



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