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PAGINE DI STORIA
IL COLLOQUIO TRA VITTORIO EMANUELE III E BENITO MUSSOLINI A VILLA SAVOIA, IL 25 LUGLIO 1943, IN UNA RICOSTRUZIONE DI WALTER MOLINO.
IL PERSONAGGIO IN SECONDO PIANO È IL GENERALE PAOLO PUNTONI, AIUTANTE DI CAMPO GENERALE DEL RE
I Capi di Stato Maggiore della Marina e dell’Aero- un’ora e quindi, sempre nell’autoambulanza, fu portato nella
nautica, tenuti all’oscuro di quanto accaduto, vengono caserma allievi carabinieri. Erano le diciannove. Il viceco-
informati solo a raggiunta certezza dell’avvenuto arresto mandante della Scuola parve emozionato quando lo vide
di Mussolini. Il neo Capo della polizia, Carmine Senise, arrivare ed ebbe parole generiche di simpatia. In seguito fu
è avvisato dal Comandante Generale Cerica che co- accompagnato nella stanza adibita ad ufficio del comandante
munica altresì la notizia ai generali, colonnelli e ufficiali la Scuola, colonnello Tabellini, mentre nella stanzetta vicina
comandanti delle principali caserme dell’Arma della si mise di guardia un ufficiale. Fu detto che si trattava sem-
Capitale impartendo l’ordine di attuare immediata- pre di proteggerlo e che era stato affidato precisamente al-
mente un piano operativo per la protezione e difesa l’arma questo delicatissimo mandato. Mussolini non toccò
della città «tendente a prevenire qualsiasi tentativo da cibo. Chiesto di uscire, egli fu accompagnato da un ufficiale
parte dei fascisti e dei numerosissimi tedeschi che incontrol- lungo il corridoio. Mussolini notò allora che ben tre carabi-
labili e incontrollati popolavano Roma e che fosse inteso a nieri montavano di sentinella alla porta dell’ufficio situato
reagire contro l’accaduto». al secondo piano. Fu allora che, meditando nella stanza, si
In “Storia di un anno”, con un resoconto in terza persona, affacciò per la prima volta alla mente di Mussolini il dubbio:
Mussolini fornisce un’interessante descrizione dei mo- protezione o cattura? […] ma Mussolini si chiedeva: quale
menti immediatamente successivi al suo arresto, indi minaccia alla mia vita può sussistere in una caserma, dove
dell’arrivo alla caserma Podgora e del successivo trasfe- stanno ben duemila allievi carabinieri?».
rimento alla Legione Allievi Carabinieri di via Legnano: Alla Legione Allievi il Duce viene alloggiato in un uffi-
«chiuso lo sportello, l’autoambulanza partì a grande velocità. cio improvvisato a camera. È quello del Colonnello
Mussolini pensava sempre che tutto accadesse per proteggere, Dino Tabellini, fino a pochi giorni prima Comandante
come aveva detto il re, la sua «incolumità personale». Dopo della Legione Allievi e adesso Capo di Stato Maggiore
una mezz’ora di corsa, l’autoambulanza si fermò a una ca- dell’Arma in sostituzione del Colonnello Barengo,
serma di carabinieri. La palazzina aveva le finestre chiuse, morto il 19 luglio assieme al Comandante Generale
ma Mussolini poté vedere che era circondata da sentinelle Hazon sotto il bombardamento alleato. Mussolini riceve
con baionetta inastata, mentre un ufficiale sedette in per- la visita del Maggiore medico Santilli al quale riferisce
manenza nella stanza attigua. Qui Mussolini restò circa di essere malato di ulcera duodenale da oltre 20 anni.
NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 4 ANNO VII 25