Page 20 - Notiziario Storico 2022-4
P. 20
PAGINE DI STORIA
La riunione è sospesa alle 22,00 e riprende dopo nuele gli aveva confidato che «anche se tutti dovessero
mezz’ora. Alle 2,00 del mattino Mussolini decide di abbandonarla, io sarò sempre dalla vostra parte». Avverte
mettere ai voti per appello nominale solo l’ordine del ancora la fiducia del sovrano. All’ora in cui il Duce si
giorno Grandi poiché reca il maggior numero di sotto- alza, il re viene informato da Acquarone dell’incontro
scrizioni. Il verdetto è inesorabile; il documento è ap- avuto nella notte con Grandi. Gli riferisce quanto ap-
provato a larga maggioranza: 19 voti a favore, 8 contrari, preso: «[il Gran Consiglio] ha dichiarato la dittatura ca-
1 astenuto. Cala il gelo nella sala; Mussolini è disorien- duta, ha privato il dittatore dei suoi poteri, ha deliberato il
tato; l’espressione smarrita - al tempo corrucciata - è ripristino della Costituzione e fa appello al sovrano perché
ancor più accentuata dall’ulcera che lo affligge da lungo egli si avvalga di tutte le prerogative che lo Statuto attri-
tempo e che nell’ultima parte della seduta lo ha oltre- buisce al Capo dello Stato […] Se il sovrano deciderà di li-
modo tormentato; nonostante l’esito scontato, i volti cenziare Mussolini e di assumere il comando della restau-
dei gerarchi sono attoniti, forse increduli. Qualcuno razione costituzionale, egli avrà attorno a sé tutto il popolo
esprime con gli occhi torvi e i lineamenti tirati il proprio e la maggioranza dei fascisti medesimi. Crollato Mussolini,
livore verso i “traditori”. Scriverà ancora Grandi: «Dopo il regime totalitario crollerà con lui. Non vi è tuttavia una
un attimo di silenzio il Duce si alza e si avvia a passo sola ora di tempo da perdere: occorre prevenire un eventuale
lento verso l’uscita. Ferma con un gesto del braccio il segre- colpo di forza da parte di Mussolini […] Battuto inaspet-
tario del partito mentre questi si accinge a dare il consueto tatamente dal voto dell’assemblea, non tarderà a rimettersi
saluto al Duce. Sulla soglia della sala del Mappamondo il dalla sorpresa, cercando di immobilizzare, forse per sempre,
Duce si volge verso l’assemblea e dice: “Il Gran Consiglio qualunque azione del sovrano. Le prossime ore decideranno
stasera ha aperto la crisi del regime”». L’adunanza è sciolta delle sorti della nazione e della monarchia stessa».
alle 2,20 del 25 luglio 1943. Grandi rilascia le mani su- E pertanto, anche in forza delle angoscianti informa-
date dalle due bombe a mano che tiene in tasca e de- zioni ricevute, Vittorio Emanuele assume la determi-
fluisce rapidamente dalla sala. Ha un appuntamento nazione di destituire Mussolini. Alle 9,00 il Mare-
già fissato presso l’abitazione dell’avvocato Mario Zam- sciallo Badoglio viene informato da Acquarone che il
boni. Deve incontrarsi con il duca d’Acquarone, ministro re lo nominerà capo del Governo anche se il giorno
della Real Casa, a cui rilascerà un dettagliato resoconto del passaggio dei poteri non è ancora stabilito. Mentre
della seduta da poco conclusa. Consegna al ministro si stanno decidendo le sorti che cambieranno il corso
due copie del suo ordine del giorno. A capo del Governo della guerra e il destino dell’Italia, a Villa Torlonia
suggerisce la nomina del Generale Caviglia. Acquarone, l’ignaro Mussolini affronta la giornata con rinnovato
tuttavia, raffredda le sue aspettative. Il re ha già deciso: brio. Alle 8,00 fa colazione, poi a bordo dell’Alfa Ro-
il nuovo capo dell’esecutivo sarà Pietro Badoglio. A meo presidenziale si reca a Palazzo Venezia. Alle 10.00
Villa Torlonia sono le 7,00 di domenica 25 luglio. Una riceve Umberto Albini, sottosegretario agli Interni che
domenica calda già a quell’ora e che poi diverrà afosa. gli sottopone le novità del “mattinale”. Verso le 11,00
La città è semideserta, ancora scossa dal pesante bom- ordina al Prefetto Nicola De Cesare, suo segretario
bardamento di 6 giorni prima. Mussolini si alza dopo particolare, di telefonare al Quirinale e chiedere
aver dormito un sonno disturbato dall’ulcera. Per lui la un’udienza privata al re nel pomeriggio, preferibilmente
sorte del fascismo non è ancora segnata. Si recherà a alle 17,00. L’appuntamento è fissato a Villa Savoia
colloquio dal re e costui capirà. In fin dei conti è sempre per l’ora richiesta. Alle 12,00 Mussolini riceve l’am-
stato dalla sua parte, lo ha sempre sostenuto e lui gli è basciatore giapponese Hidaka al quale comunica l’in-
sempre stato fedele. Una settimana prima Vittorio Ema- tenzione di concludere una pace separata con la Russia.
20 NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 4 ANNO VII