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PAGINE DI STORIA
di MARCO RISCALDATI
«…Vengo al pomeriggio del 25 luglio nel quale accadde, suo arresto e di quelli immediatamente successivi, i
nella mia già abbastanza avventurosa vita, la più in- Carabinieri godono di una citazione che gli vale un
credibile delle avventure. Il colloquio col Re a Villa Sa- ruolo: quello di aver siglato la fine del dittatore, di aver
voia durò 20 minuti e forse meno. Trovai un uomo col testimoniato il suo scoramento e di aver assistito, fino
quale ogni ragionamento era impossibile poiché egli aveva alla sua liberazione, allo stato di profonda prostrazione
già preso le sue decisioni e lo scoppio della crisi era im- in cui il capo del fascismo è caduto nei 50 giorni di
minente. È già accaduto, in pace e in guerra, che un mi- prigionia. E in effetti, in quel pomeriggio del 25 luglio
nistro sia dimissionato e un comandante silurato; ma è l’Arma giocò una parte risolutiva e determinante per
un fatto unico nella storia che un uomo il quale, come le sorti della Nazione, adempiendo senza indugio al-
colui che vi parla, aveva per ventun anni servito il Re cuno e con istituzionale fermezza alla missione che gli
con assoluta, dico assoluta, lealtà, sia fatto arrestare sulla era stata affidata: arrestare Benito Mussolini. E non
soglia privata del Re, costretto a salire su un’autoambu- solo: i Carabinieri furono i primissimi protagonisti
lanza della Croce Rossa col pretesto di sottrarlo ad un dei momenti che seguirono l’arresto, della traduzione
complotto, e condotto ad una velocità pazza, prima in del Duce nelle diverse località di detenzione, della sua
una, poi in un’altra caserma dei carabinieri». custodia e vigilanza.
È un Mussolini irriconoscibile quello che il 18 set- Nel luglio del 1943 l’Italia è in una situazione dram-
tembre 1943 si rivolge da radio Monaco agli italiani matica. In quel mese tre eventi spazzarono via le ridotte
con un lungo monologo impostato con voce monocorde ed esili velleità di successo nel conflitto che Mussolini
e fiacca che tradisce per intero l’animo scoraggiato e ancora serbava affidandosi alla vittoria dell’alleato te-
debilitato di un uomo con il morale a pezzi. Quella desco. Il 10 luglio gli anglo-americani erano sbarcati in
che sei giorni prima si era presentata sul Gran Sasso ai Sicilia conquistandola per intero in appena dodici giorni;
suoi liberatori era già una maschera, forse quella reale, il 19 luglio, Mussolini incontrava Hitler a Feltre con
nuda e cruda. Il volto scavato, gli occhi smarriti ed un risultati disastrosi. Il Führer non aveva fatto sconti al
sorriso appena abbozzato, il corpo in balìa di un cap- Duce accusando le armate italiane di scarsa capacità
potto divenuto troppo largo e un cappello cadente sul bellica e di disimpegno nel combattimento. La Ger-
capo. Nulla ora è rimasto del Duce che solo pochi mesi mania non avrebbe oltremodo sostenuto lo sforzo bellico
prima aveva ancora sedotto e trascinato le folle con italiano interrompendo la fornitura di mezzi e materiali
voce tonante e possente, con registro stentoreo e piglio che perdurava dall’inizio della guerra. Quello stesso
messianico. Adesso, in questo passaggio del suo assolo giorno, un Mussolini impacciato e incerto, oltre ad in-
radiofonico, che narra dei momenti che precedettero il cassare il biasimo e la deplorazione di Hitler, apprendeva
NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 4 ANNO VII 17