Page 24 - Notiziario Storico 2022-4
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PAGINE DI STORIA
un rinforzo di carabinieri ma la cosa non parve eccezionale. Ai piedi delle scale, invece, si imbatte nel Capitano Vi-
Il re, vestito da Maresciallo, era sulla porta della villa […] gneri e nel collega Aversa. Alle loro spalle i tre prestanti
Entrati nel salotto, il re, in uno stato di anormale agitazione, vicebrigadieri. I due ufficiali gli parano il passo. Qualche
coi tratti del viso sconvolti, con parole mozze, disse quanto metro indietro assistono alla scena Frignani e Morazzini.
segue: “Caro Duce, le cose non vanno più. L’Italia è in Mussolini sobbalza ed accusa la sortita. Il Capitano Vi-
tocchi. L’Esercito è moralmente a terra […] Il voto del Gran gneri, sull’attenti e con voce ferma e stentorea, gli in-
Consiglio è tremendo. Diciannove voti per l’ordine del giunge: «Duce, in nome di Sua Maestà il Re vi preghiamo
giorno Grandi: fra di essi quattro collari dell’Annunziata di seguirci per sottrarvi ad eventuali violenze da parte
[…] In questo momento voi siete l’uomo più odiato d’Ita- della folla». Mussolini è al tempo perplesso e infastidito:
lia”». Alla narrazione di Mussolini fa complemento «che esagerazioni!» risponde, aggiungendo che non vi è
quella del Generale Paolo Puntoni, primo aiutante di alcun pericolo per la sua persona. Vigneri insiste: «ho
campo generale del re che, nascosto dietro una porta un ordine da eseguire, Duce». Rassegnato, fa per dirigersi
della sala, pronto a intervenire qualora la situazione verso la sua auto ma l’ufficiale ne blocca l’incedere: «no,
fosse degenerata, origliava e annotava a mente i punti bisogna salire qui» - profferisce - e lo invita a seguirlo
salienti del colloquio. Il re si rivolse a Mussolini con verso l’ambulanza posta sul retro della villa, alla cui
garbo e discrezione ma in maniera determinata. Gli co- vista Mussolini esita. Vigneri, allora, lo prende per il
municò che era giunto il momento di intervenire per gomito sinistro e lo sollecita a salire. A bordo salgono
sottrarre la Nazione da ulteriori sofferenze e ottenere anche De Cesare, lo stesso Vigneri, Aversa e i tre sot-
dagli Alleati il trattamento più favorevole possibile: «mi tufficiali. Due agenti armati si collocano sui predellini
dispiace, ma la soluzione non poteva essere diversa». In- del mezzo, mentre il terzo è alla guida. Sono le 17,20.
formò il Duce che Badoglio avrebbe assunto al suo Nel caldo afoso di questa giornata di fine luglio, l’am-
posto la carica di capo del Governo. Mussolini si mostrò bulanza raggiunge a Trastevere la caserma Podgora,
disorientato e turbato. Venne colto di sorpresa. Vittorio sede della Legione Carabinieri Reali di Roma. Scen-
Emanuele, allora, non era quello che pochi giorni prima dendo dal mezzo, il Duce, con atteggiamento diffidente,
gli aveva assicurato, qualsiasi cosa fosse accaduta, di re- chiede se si trova in una caserma dei Carabinieri e Vi-
stare al suo fianco. Tentò una fiacca replica sostenendo gneri gli risponde in senso affermativo. All’oscuro di
che il Gran Consiglio era un organo consultivo il cui ogni cosa, si porta verso i nuovi giunti il comandante
voto non aveva peso alcuno. Il re, invece, che ne aveva della caserma, Tenente Colonnello Santo Linfossi. Ap-
colto il significato politico, con delicatezza ribadì che pena riconosce Mussolini si pone istintivamente sul-
oramai non gli era più permesso di «restare inerte». Ac- l’attenti. Vigneri allora, con piglio deciso gli chiede di
compagnò Mussolini al pianerottolo che sovrasta la aprire il circolo ufficiali per accogliere l’ospite. Indi, il
scalinata di accesso alla villa e, come il Duce ricorda, Duce e il suo segretario vengono fatti accomodare in
«al momento di separarci, sulla soglia […] mi strinse molto una stanza. De Cesare chiede quale sarà la sorte di
cordialmente la mano». L’incontro era durato venti mi- Mussolini, se vi sarà la possibilità di un rilascio o, al li-
nuti. Mestamente Mussolini scese la scalinata avviandosi mite, di poter telefonare. A queste domande riceve un
con De Cesare verso la sua automobile. Non vi trovò, cortese ma risoluto diniego. Pochi istanti dopo giunge
però, Boratto, il suo fedele autista, che con una scusa il Maggiore Giuseppe Scivicco. Ha con sé un coltello;
era stato poco prima prelevato dal Commissario Mo- si avvicina al telefono e ne recide il filo. Alle 18,00 del
razzini e condotto lontano. 25 luglio 1943 ha inizio la prigionia di Mussolini.
24 NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 4 ANNO VII