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PAGINE DI STORIA










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            Boboli. Un altro tunnel sotterraneo partiva dall’im-
            pianto idrovoro esistente tra Lungarno Serristori e      il cedimento tedesco
            quello  Cellini,  passando  al  di  sotto  della  pescaia
            orientale raggiungeva il sottosuolo di piazza Piave e         poté finalmente
            si collegava con i sotterranei della caserma Cavalleg-
            geri e con quelli della torre esistente a piazza Piave,       sollevare Firenze
            sede degli Arditi d’Italia. Fu individuato anche un
            passaggio coperto sopraelevato che, partendo da Pa-
            lazzo Pitti, raggiungeva Ponte Vecchio e, seguendo le             dall’incubo e i
            costruzioni sulla destra del ponte, arrivava sino alla
            Galleria degli Uffizi. La raccolta delle informazioni          carabinieri della
            consentì agli Alleati di sorvegliare i punti strategici e
            neutralizzare il fuoco di una mitragliatrice sulla porta
            di San Frediano.                                          legione costituenda
            Nel particolare periodo i carabinieri non mancarono
            anche di disciplinare la naturale esuberanza dei par-           di Firenze dalla
            tigiani, usciti dal periodo di clandestinità, allo scopo
            di evitare che delinquenti comuni, travestiti da parti-
            giani in squadre d’azione, commettessero delitti e sac-           loro missione
            cheggi.  Nonostante  l’esiguo  numero,  i  carabinieri
            operarono instancabilmente e senza uno schema ben
            definito, accorrendo dove vi era la necessità.
            Il 19 agosto il Sottotenente Pilosio Luigi Paolo uni-   In serata invece una forte esplosione nei pressi della
            tamente a circa trenta carabinieri, partiti il 13 agosto  piazza di Borgo Ognissanti, conosciuta anche come
            da Siena, giunse a Firenze per rinfoltire le fila del-  piazza Daniele Manin, scosse il centro di Firenze. Sul
            l’Arma, ponendosi agli ordini del Tenente Colonnello    posto erano giunti per primi i carabinieri della Stazione
            Gino Ercolani, designato comandante del Gruppo          di Firenze Principale e, tra questi, il Maresciallo Mag-
            Interno di Firenze. Il comando della Compagnia In-      giore Noto e il Carabiniere Sberna. I due militari del-
            terna venne assegnato al Capitano Mario Errico. Il      l’Arma,  che  facevano  parte  del  nucleo  che  aveva
            20 agosto lo scoppio di una granata di artiglieria ne-  riaperto  la  predetta  Stazione,  bloccate  le  adiacenze
            mica provocò il ferimento di tre carabinieri della 3^   della piazza e le circostanti abitazioni, soccorsero e fe-
            Compagnia provvisoria: Olimpio Giovannini, Gino         cero trasportare all’ospedale di San Giovanni sei feriti.
            Falconetti e Raffaele Perrino.                          L’esplosione generò il timore che potesse essere stato
            Il 26 agosto i Carabinieri Vani Lucci e Rocco Belli     colpito il vicino Hotel Excelsior, sede di molte perso-
            della 2^ Compagnia provvisoria, mentre erano in ser-    nalità Alleate. Lo stabile in precedenza, quando era
            vizio in piazza Vasar, fatti segno di raffiche nemiche,  stato residenza di alti ufficiali tedeschi nonché dimora
            rispondevano al fuoco sino all’esaurimento delle mu-    del segretario del PFR Alessandro Pavolini, nel gen-
            nizioni; poi riuscivano a ripiegare portando in salvo   naio del 1944 era stato preso di mira da gappisti fio-
            un civile che era stato ferito.                         rentini.  Svolte  rapidi  indagini,  il  Maresciallo  Noto



            34 NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 5 ANNO VI
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