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CRONACHE DI IERI













            marzo 1944 in Balcania, a seguito di cattura da parte di
            elementi slavi. L’atto di morte è stato trascritto nel Co-
            mune di Busseto nell’anno 1989. Il padre era mare-
            sciallo dell’Arma e aveva prestato servizio a Messina
            all’epoca del terremoto. Samuele era celibe; un fratello
            maggiore, Giuseppe, classe 1915, è caduto sul fronte
            russo. Una sorella dei due caduti aveva riferito che la
            madre, venuta a mancare nel 1968, si adoperò in tutti i
            modi per avere notizie sulla sorte dei figli. Il nipote
            Emanuele Marocchi aveva poi raccontato che lo zio si
            era fidanzato con una ragazza del posto che aveva in-
            formato la famiglia dell’accaduto. Renzo De Biagi era
            nato a Ostellato (Fe). Nel dopoguerra l’Arma ha avviato
            le ricerche di tutti i militari caduti e dispersi. Il 7 maggio
            1946 il Carabiniere Luigi Baciani, in forza alla Com-
            pagnia comando della Legione di Ancona, aveva rila-
            sciato una dichiarazione a proposito del Maresciallo
            Maggiore Francesco Mereu, comandante della Stazione
            di Pedena. L’8 settembre 1943 il sottufficiale faceva
            parte del plotone comando del 23° Battaglione mobili-
            tato dislocato a Segna (Senj), in Dalmazia. “Dopo essere
            stato disarmato – racconta Baciani – e fatto prigioniero
            dai tedeschi, lo stesso fu condotto insieme a me ed agli altri
            militari del Battaglione preso il comando gruppo CC.RR.
            di Pola. Lì fummo obbligati a prestare servizio ed il ma-
            resciallo Mereu fu destinato al comando della stazione ca-
            rabinieri di Pedena, alle dipendenze della Compagnia di
            Pisino. Anche il sottoscritto fu destinato a Pedena. Ciò av-
            veniva il 3 novembre 1943. Il 20 marzo 1944 il sotto-
            scritto  abbandonava  il  reparto  e  passava  nelle  file
            partigiane, mentre il maresciallo Mereu rimase al comando
            della stazione. L’11 giugno 1944 i partigiani di Tito pre-
            levarono tutti i componenti della stazione di Pedena, che
            ammontavano a 23 uomini, comandante compreso. Di
            questi, undici furono salvati dalla brigata partigiana di
            cui faceva parte il sottoscritto, e gli altri (dodici) furono
            tutti fucilati. Fra questi era compreso il maresciallo Mereu
            Francesco. Il sottoscritto non assistette alla fucilazione ma
            vide il cadavere del sottufficiale l’indomani mattina. I ca-
            daveri furono seppelliti sul posto stesso, nelle immediate vi-          IL CARABINIERE GIANESI CON UN COMMILITONE



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