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CRONACHE DI IERI
Nel 1826 veniva rivisto
il dispositivo territoriale.
gnare alle unità territoriali venivano prescelti tra quelli
nati nelle zone alpestri. Questi effettuavano un adde- La Divisione di Savoia,
stramento specifico finalizzato a prestare quello che
oggi chiameremmo “il primo soccorso”. Equipaggiati
di corde e rudimentali racchette da neve, piccozze e an- sovraordinata a
tesignani capi tecnici di vestiario, i Carabinieri erano
in grado di sopportare i rigori del freddo, della tor- 3 Compagnie,
menta o gli stenti delle lunghe perlustrazioni in terreni
impervi. Anche i quadrupedi e le carrozze, necessari
per far fronte a ogni esigenza assegnati in numero con- 5 Luogotenenze
siderevole, grazie ai dettami del Calendario Generale
del 1826, fornivano un contributo indispensabile. Le e 45 Stazioni, era
strutture e gli Uffici dovevano trovarsi in zone ben col-
legate tra loro, facilmente raggiungibili e in grado di competente su tutta
ospitare nei propri locali uomini, cavalli, ogni tipo di
buffetterie, armamentario ed eventuali sventurati di-
spersi o bloccati dal maltempo. Tale organizzazione l’area montana che
consentì ai militari tra il 1826 e il 1836, di trarre in
salvo non poche vite. Al riguardo, si rievoca l’episodio comprendeva
del quale si rendeva protagonista il Carabiniere Ci-
priano Gabencel. Evento la cui eco risuonò in tutta Eu-
ropa e contribuì a diffondere la consapevolezza di l’altopiano del
quanto fosse rischioso e importante per la sicurezza
della popolazione del Regno il servizio svolto dai Ca- Moncenisio
rabinieri Reali.
Era il primo pomeriggio del 20 dicembre 1831. Una
giornata rigida. Tipica dell’inverno alpestre. Tuttavia,
nulla lasciava presagire che le condizioni meteorolo- lico, improvvisa e violenta, si abbatteva sulla vettura
giche potessero precipitare repentinamente. Per uno una tempesta. I cavalli, il cocchiere, gli uomini di
dei sentieri dell’altopiano del Moncenisio, tra dirupi e scorta, tutto l’abitacolo del vagone veniva investito da
scarpinate, diretta in Italia, viaggiava un’elegante e co- un vortice di corrente gelida. Le raffiche del vento im-
moda carrozza trainata da sei focosi cavalli. All’interno pedivano di governare i cavalli. La carrozza zigzagava
della vettura si trovava l’intera famiglia di un genti- minacciosa per la strada. Ora sfiorando un dirupo; or
luomo inglese tale signor Rodoph. La moglie era se- rischiando di sfracellarsi sulle rocce sporgenti. La furia
duta, con due figlie, su di un lato del bancale interno dei quadrupedi sospingeva l’abitacolo all’impazzata.
di fronte al marito e a un altro figlio. Guidava la vet- La vettura perdeva di stabilità e si ribaltava su un
tura un domestico. Sul postiglione si trovavano altri fianco. Gli occupanti sospesi tra la vita e la morte. Le
due uomini di scorta ingaggiati dal capo famiglia. Il urla di paura. Il panico. Il rischio che tutto finisse in
viaggio proseguiva tranquillo e spedito. Solo poche ore tragedia. Il signor Rodoph in preda all’angoscia chia-
e la meta sarebbe stata raggiunta. Subito dopo un va- mava invano aiuto. I due uomini di scorta restavano
44 NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 5 ANNO VI