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CRONACHE DI IERI
Il re Vittorio Emanuele I,
Giunto in patria il Rodoph rendeva pubblica la storia piacevolmente stupito
ad un giornale inglese. La cronaca veniva ripresa dalla
stampa di tutti gli Stati d’Europa. Il 5 giugno 1832, la
sintesi dell’episodio veniva riportata sulla Gazzetta dal comportamento
Piemontese: “Un Giornale francese del 26 di maggio,
nostri Carabinieri Reali, il quale sebbene non di fresca del giovane Carabiniere
ultimo scorso reca un fatto onorevole per la milizia dei
data, perché pervenuto a quel foglio assai tardi, fu tut-
tavia giudicato meritevole di essere conosciuto ed enco- Gabencel, ne decretò
miato: eccone la traduzione: Una famiglia inglese, grata
servigio, ci ha scritto da Ciamberì per pregarci di render l’avanzamento al grado
ad un uomo militare dello Stato Sardo per un importante
pubblico il tratto di umanità, di cui ha fatto pruova quel
bravo soldato. Era il 20 di dicembre del 1830 quando il di appuntato di
signor Edoardo Rodoph, gentiluomo inglese, attraver-
sava colla sua famiglia il Monte-Cenisio in una car- prima classe
rozza, di cui era cocchiere un suo domestico, e che era
accompagnata da due contadini presi al suo servizio per
questo tragitto. Tutto ad un tratto s’innalza una fiera
procella ed un gagliardissimo vento, i turbini del quale L’episodio giungeva sino ai palazzi della corte Sabauda.
investono la carrozza, e la capovolgono; il cocchiere è bal- Lo stesso re Vittorio Emanuele I restava piacevolmente
zato dal seggio, il signor Rodoph chiama indarno in stupito dal comportamento del Carabiniere Gabencel
aiuto i due contadini, che se ne stanno colle mani alla cin- tanto da decretarne l’avanzamento al grado di appun-
tola; le sue grida, quelle della sua famiglia giungono fino tato di prima classe. Il Ministro della Guerra in carica,
all’orecchio di un giovane Carabiniere, il quale, pieno di Generale di Villamarina, stilava in data 27 giugno 1832,
coraggio, svergognati con acerbe parole i due i contadini, una lunga e calorosa lettera in cui l’azione del militare
trae la moglie ed i figli dallo sportello della carrozza, e veniva posta in evidenza: “la condotta posteriore di questo
quindi il marito, e non si allontana da essi fuorché dopo bravo soldato pone poi in chiaro giorno di quel tempra sia
il racconciamento della carrozza, e dopo aver offerto a in lui il sentimento d’onore perché nel fatto rapporto dell’oc-
questa famiglia di servirle di scorta: vane sono tornate corsogli tutto disse fuorché ciò che in proprio lo riguardava
le preghiere e le iterate istanze del signor Rodoph al ge- di modo che dalle sole linee che la riconoscenza dei forestieri
neroso suo soccorritore di accettare una borsa di mille stampare fece in esteri giornali dato fu al governo Il cono-
franchi, o almeno il suo oriuolo; egli ha ricusato ogni cosa scere così bella azione”. Il Carabiniere a cavallo Cipriano
dicendo di avere in molto maggior pregio l’onore che non Gabencel, dopo aver fatto il suo dovere, scompariva
il danaro, e che si guardava ricompensato abbastanza dal nella tormenta. Durante la sua carriera otteneva altre
sentimento di aver fatto una buona azione; egli soggiunse promozioni. Pochi anni dopo veniva promosso briga-
di non aver bisogno di nulla, e che la sua paga gli bastava diere con l’incarico di comandante della Stazione di San
per vivere. Questo Carabiniere, che è agli stipendi di S. Martino. Moriva, alla giovane età di 27 anni, presso
M. il Re di Sardegna, si chiama Cipriano Gabencel classe l’ospedale di Torino nel 1836.
1809; egli è nativo di Morgex, nel Ducato di Aosta”. Giovanni Salierno
NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 5 ANNO VI 47