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CRONACHE DI IERI













            cinanze della frazione di Santa Caterina d’Istria”. Se-
            condo la ricostruzione della Legione di Udine, i mili-
            tari  fucilati  sono  stati  sepolti  alla  falde  del  Monte
            Maggiore. Tra i carabinieri fucilati anche il Vicebriga-
            diere Vincenzo Prochilo, nato il 21 agosto 1908 a Ra-
            dicena  (divenuta  poi Taurianova  nel  1928)  alla  cui
            memoria il Comune calabrese ha recentemente dedi-
            cato una via. Altri particolari vengono dal racconto del
            Carabiniere Guido De Santi, catturato a Gallignana
            ma riuscito a fuggire il 24 giugno, durante una marcia
            di trasferimento, buttandosi in un burrone; poi a piedi
            aveva raggiunto Trieste. De Santi ha riferito che il
            giorno dopo la cattura, il 12 giugno 1944, i militari
            dopo essere stati sottoposti ad interrogatorio, vennero
            divisi in due gruppi, uno dei quali avviato in località
            ignota, l’altro verso Fiume. Di quest’ultimo gruppo fa-
            ceva parte lo stesso De Santi. La Legione di Udine ha
            raccolto la testimonianza di un altro carabiniere, Ma-
            rino Ferdani, che faceva parte del gruppo di De Santi.
            Verso il 25-26 giugno il gruppo di trenta militari che
            procede verso Fiume si imbatte in una pattuglia tedesca
            che li libera per deportarli poi in Germania. La testi-
            monianza del Maresciallo Mellea, nota Guido Rumici,
            non fa alcun riferimento al fatto che una parte dei ca-
            rabinieri prigionieri dei partigiani fosse stata liberata
            dai tedeschi (e poi deportata in Germania), per cui si
            può supporre che i prigionieri sopravvissuti condotti
            verso Fiume fossero stati divisi in due distinti gruppi,
            con differente sorte. Ferdani riferisce di aver appreso
            durante la marcia di trasferimento, dai partigiani della
            scorta, che la sorte toccata all’altro gruppo, di cui face-
            vano parte il Sottotenente Angelo Finucci, comandante
            del distaccamento di Gallignana, e il Vicebrigadiere
            Antonio Mazzara, era stata peggiore in quanto secondo
            loro erano stati tutti fucilati. La tragica fine dell’uffi-
            ciale e degli altri militari era nota anche per la comu-
            nicazione  fatta  da  una  partigiana  già  confidente  di
            Finucci. La Direzione dei Beni Storici e Documentali
            conserva il telegramma inviato dal Tenente Renato
            Mastrogiovanni, comandante il Gruppo provvisorio di      IL BRIGADIERE FRANCESCO MEREU



            40 NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 5 ANNO VI
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