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CURIOSANDO NEL MUSEO DELL’ARMA






                                                                                            OSMAN I.  PRIMO SOVRANO DELLA
                                                                                          DINASTIA OTTOMANA  E FONDATORE
                                                                                                   DELL'IMPERO OTTOMANO



            costumi  degli  antenati.                                                           Visir aspettavano, in sella
            Una  grossa  fetta  della                                                             al proprio destriero, da-
            tradizione era basata                                                                  vanti ad uno schiera-
            sugli  animali  sim-                                                                     mento  di  Gianniz-
            bolici, le bestie de-                                                                     zeri, il Sultano che
            gli allevatori, i ca-                                                                      giungeva  ovvia-
            valli, le greggi e i                                                                       mente  a  cavallo.
            montoni che ri-                                                                             Il  Sultano  si
            cordavano  gli                                                                              consultava con i
            accampamenti                                                                                presenti e deci-
            di  tende  dei                                                                              deva  sull’affare
            vecchi  nomadi.                                                                             di  stato  senza
            Un  posto  fon-                                                                             mai  smontare.
            damentale      lo                                                                           Questa  pratica
            avevano  l’arco  e                                                                         veniva  percepita
            le sciabole di cui                                                                         dagli  ambascia-
            parleremo      più                                                                        tori stranieri come
            avanti.  Alcuni  ri-                                                                     il  segno  di  grosse
            tuali e simboli rima-                                                                   novità,  forse  di  una
            sero  per  molti  secoli,                                                             guerra imminente. Un
            anche  dopo  la  conver-                                                            elemento  tangibile  di
            sione all’Islam. Un esem-                                                         questo legame col passato
            pio calzante di questi retaggi                                                  si può, ancora oggi, vedere ad
            era presente nelle simbologie di                                            Istanbul: il “Top-kapè” (la porta
            potere.                                                                 del  cannone),  ovverosia  il  palazzo
            Negli accampamenti di guerra, per segna-                           imperiale dei Sultani.
            lare il rango sociale di chi abitava in una tenda, al suo  L’edificio, che in realtà di palazzo non ha nulla, asso-
            ingresso, legate a dei pali venivano poste delle code   miglia ad un accampamento di pietra e marmi, con le
            di cavallo. Il Sultano aveva diritto a sette code, il Gran  strutture separate, immerse in un immenso giardino
            Visir (secondo in linea di comando) a quattro, i Grandi  cinto da mura. Da qui, per secoli, i Sultani hanno vis-
            Pascià a tre e così via a scendere. Un altro esempio di  suto alla “maniera dei nomadi” antichi, come se fossero
            tradizione viva, lo si aveva nei consigli di governo o il  in tenda.
            “divan - i humaiun”, tradotto in “il grande divano”,    Il primo embrione d’impero non durò molto. All’ini-
            poiché  i  politici  e  i  capi  si  riunivano  regolarmente  zio del XIII secolo, altri nomadi, i Mongoli, discesi
            nel palazzo e prendevano comodamente posto su sedili    verso l’Anatolia misero fine al dominio Selgiuchite,
            imbottiti, dove discutevano degli affari civili, militari  che sembrò non doversi più rialzare.
            ed economici. Qualora ci fosse stata l’esigenza di pren-  Una curiosità legata a questo contatto di culture: il
            dere  una  decisione  della  massima  importanza  o  di  Sultano da quel momento mise nei suoi innumerevoli
            delicatezza estrema si riuniva il “divan a cavallo”. Un  titoli quello di “Can” titolo del capo dei Mongoli.
            vero e proprio evento. Tutti i ministri, le autorità e il  Piano piano le tribù turche, che sotto il dominio dei



            74 NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 6 ANNO IV
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