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CURIOSANDO NEL MUSEO DELL’ARMA
romano, il potere e la ricchezza raggiunti, la corru- Si tratta di due sciabole, i “Kilic”, e di un grosso col-
zione dilagante, le grandi divisioni interne, tello, la “Yatagan corta” di tipo ottomano. Molte lame
indebolirono questo popolo nato dai guerrieri. islamiche di provenienza turca o persiana venivano
La fine formale si ebbe con la sconfitta nella prima abitualmente utilizzate dai dignitari delle tribù afri-
guerra mondiale (1914-1918) con l’arrivo a Costan- cane di religione mussulmana. I Kilic (spada) sono di
tinopoli degli Alleati. Dai resti di un regno che è stato due tipologie. Una più classica e lineare di fabbrica-
per secoli immenso e il più glorioso, nacquero un zione risalente alla metà dell’Ottocento, meno
nuvolo di stati di lingua turca tra i quali la Turchia per allunata della classica scimitarra, con due sottili sgusci
come la conosciamo oggi. subito sotto la costa. L’impugnatura in legno è guar-
nita da una caratteristica quanto semplice guardia a
I CIMELI DEL MUSEO stella con braccia uguali due a due. L’altra, più ricca e
Splendidi gli oggetti del mondo ottomano custoditi forbita, presenta un’impugnatura in avorio con un
al Museo Storico dell’Arma dei Carabinieri: i tre riporto in ottone nel ricciolo di coda. La guardia è a
esemplari eterogenei di armi di cui erano dotati i stella e porta i due bracci principali a formare una
guerrieri a cavallo e i Giannizzeri. delicata “S” decorata con motivi floreali. Il ricciolo
KILIC. NEL RIQUADRO, I PARTICOLARI
DEI BRACCI DI GUARDIA
76 NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 6 ANNO IV