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CRONACHE DI IERI













            nale per sottoporre il bastone sequestrato dai Carabi-  menti e i controlli, non fornirebbe alcuna seria garanzia
            nieri – la cui proprietà era stata attribuita a questi – a  indicativa alla giustizia». La decisione del Collegio
            perizia dattiloscopica, ma la richiesta fu respinta poi-  giudicante era suffragata dalla dichiarazione resa da
            ché «una perizia, dopo tanto tempo dal fatto, cioè dopo che  un nipote del Roberto ai Carabinieri che aveva rico-
            il bastone è passato per tante mani, – così motivava la  nosciuto quel bastone essere dello zio.
            corte – comprese quelle dello stesso Roberto, al quale, in  Il 10 giugno 1941, ad un anno esatto – curiosa e fatale
            periodo istruttorio, si è fatto usare per i necessari accerta-  coincidenza  –  dall’ingresso  in  guerra,  il  tribunale
                                                                    giunse a pronunciarsi sull’accaduto. I giudici avevano
                                                                    ascoltato tutte le persone interessate e coinvolte, dalla
                                                                    polizia giudiziaria ai testimoni agli imputati. Di questi
                                                                    ultimi alcuni avevano sempre negato la partecipazione
                                                                         e il coinvolgimento al crimine, altri invece ave-
                                                                         vano fornito più di una versione di come si erano
                                                                         svolti i fatti, peccato che fossero tutte discordanti
                                                                         fra loro e questo certo non giovò a nessuno. Il
                                                                         Collegio giudicante, infatti, imperniò le respon-
                                                                         sabilità di ognuno degli imputati, basandosi oltre
                                                                         che sugli atti prodotti dalla polizia giudiziaria,
                                                                              sulle testimonianze in udienza di Vincenzo
                                                                                   De Mita e del Vice Brigadiere Mono-
                                                                                       poli, sulla confessione in udienza
                                                                                          del detenuto Vernacchio e in
                                                                                             istruttoria del detenuto Pa-
                                                                                              lagano, la quale conteneva
                                                                                                «elementi  di  verità  che
                                                                                                 coincidono con la confes-
                                                                                                  sione confermata a fine
                                                                                                  udienza  dal  Vernac-
                                                                                                  chio». Dopo poco più
                                                                                                  di  un  mese  dal  triste
                                                                                                  episodio ecco come si
                                                                                                  svolsero i fatti secondo
                                                                                                 la  ricostruzione  giudi-
                                                                                                ziaria: «il Porcelli, che in
                                                                                               questa vicenda delittuosa si
                                                                                             rivela uno dei più cinici e in-
                                                                                           calliti protagonisti, e che, anche
                                                                                         perché ex ammonito, risulta temi-
                                                                                     bile per il suo carattere violento e ven-
                                                                                 dicativo, prepara il piano di un furto e si
                                “CORRIERE DELL’IRPINIA” DEL 14 GIUGNO 1941
                                (BIBLIOTECA PROVINCIALE “ SCIPIONE E GIULIO
                                CAPONE” DI AVELLINO”- SEZIONE EMEROTECA)
                                                                     NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 5 ANNO IV  63
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