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CRONACHE DI IERI
AVELLINO, 2 MAGGIO 1941. CORTEO FUNEBRE IN CORSO VITTORIO EMANUELE II
chio non aveva ragione di seguirli perché, per raggiun- del Roberto, fa ritenere al Collegio che costui fu, a sparare
gere la sua casa, non doveva attraversare la piazzetta S. i due colpi micidiali, che per fare esplodere il fucile con
Croce. Gli altri quattro presero la via del ritorno, im- tanta precisione dovette liberarsi dell’arnese, che portava
boccando la strada provinciale. Tale numero fu precisato per appoggiarsi. Il Roberto è un libero vigilato, già con-
dal carabiniere Posillipo allorché ai coniugi Della Vecchia dannato per reati di sangue e per furti. I due colpi furono
- Armellino, ed agli altri accorsi in un secondo momento, sparati a breve distanza, non più di quattro o cinque
narrò come si era svolta la scena. Di tali quattro, tre si metri, e di ciò fanno fede le due perizie necroscopiche le
identificano in Roberto Angelini [sic.], Porcelli Antonio quali hanno accertato che i pallini da caccia che produs-
e Palagano Sabino. Nessun elemento del processo ha po- sero le mortali lesioni, penetrarono in zone vitali con li-
tuto stabilire dove rimase durante l’operazione di scassi- mitato raggio. Porcelli e Palagano dettero al Roberto
namento della porta, e quale via nel secondo momento assistenza e contribuirono a determinare a commettere
seguì, la Colucci Angelina [sic.]. Potrà darsi che sia stata la strage, in misura minore il Palagano, per le sue con-
lei la quarta persona, ma non è stato accertato. La pre- dizioni fisiche (porta una stampella da un lato e un ba-
senza del bastone rinvenuto dai carabinieri e di proprietà stone dall'altro) cospicuamente menomate. […] E’ stato
66 NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 5 ANNO IV