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CRONACHE DI IERI
I latitanti si divisero
in due gruppi, uno Comandante l’Arma in quel circondario e col Maresciallo
d’alloggio Cav. Bergia, lì destinato al comando della
capeggiato dal Stazione di Atessa, appunto per dare la caccia ai fuggiaschi”.
A Loro, il manutengolo spifferò i luogo ove i latitanti
famigerato Giuseppe erano soliti pernottare ovvero presso la masseria “Le
Seze”. Le rivelazioni del Baratucci furono vagliate con
attenzione. Accertata la veridicità fu predisposto il
Delle Donne e l’altro piano d’azione. A testimonianza di quanto fosse
delicata l’operazione, nei giorni successivi si recarono
dal temuto a San Buono, lo stesso Sottoprefetto, il Luogotenente
Tommaso Turina, nonostante da più di una settimana
obbligato a letto per febbre, il Maresciallo Chiaffredo
Gaetano Manzo Bergia, il Brigadiere Crescini con otto Carabinieri
(Martino Corral, Giuseppe Umiltà, Giovanni Verdelli,
Raffaele Carriero, Rocco Sanzano, Biagio Parlatore,
programma il piano di fuga.
GIUSEPPE DELLE DONNE
Per il rintraccio dei fuggitivi il comando della Legione
di Bari instituì una “Brigata Mobile”. Il comando del
reparto fu affidato al Brigadiere Angelo Crescini.
Il Sottufficiale iniziò a perlustrare attentamente l’intero
territorio del circondario di Vasto per oltre quattro
mesi. Dei latitanti, però, nessuna traccia. I quattro
evasi capeggiati dal Delle Donne, per non destare so-
spetti, si muovevano con cautela appoggiandosi alla
fitta rete di connivenze. Ciò consentì loro d'instaurare
rapporti con “antichi manutengoli”. Uno di essi tal Giu-
seppe Baratucci di Guilmi (Vasto), definito nelle re-
lazioni della Brigata come un “pessimo soggetto”, dietro
compenso di ottocentocinquanta lire, si era impegnato
a offrire quale rifugio sicuro una masseria ubicata in
località “Le Seze, tenimento di Roccaspinalveti (Vasto)”
nei pressi di San Buono. I latitanti, però, non avevano
fatto i conti con la determinazione del Brigadiere
Crescini. Questi iniziò a sottoporre ogni sospettato al
più stretto controllo. Lo stesso Baratucci fu fatto pe-
dinare giorno e notte. Quest’ultimo, temendo di essere
scoperto e allettato dalla prospettiva di guadagnare il
premio previsto per ogni latitante, prese contatti con
il “Sottoprefetto di Vasto, il Luogotenente Cav. Turina,
72 NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 3 ANNO IV