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A PROPOSITO DI...





                                                                           Il Rgt. Cacciatori


                                                                      Guardie nel 1831 era


            le bandoliere, erano color turchino, con un’estremità ar-
            rotondata, fissata sotto il colletto da un bottone, e l’altra  diviso in 2 battaglioni,
            tagliata a tre punte.
            Nel secondo decennio scomparve il taglio ad arco delle     ciascuno su cinque
            falde, sostituito da uno diritto; contemporaneamente i
            cacciatori adottarono  falde  con  risvolti  più  stretti  al
            fondo e larghi in alto. I pantaloni erano dello stesso  compagnie cacciatori
            panno della giubba, larghi su fianchi e cosce e aderenti
            dal ginocchio in giù, fermati alla caviglia da 2 piccoli      e una carabinieri
            bottoni. Con essi si indossavano ghette nere chiuse da
            12 bottoncini che preservavano da fango e polvere la
            parte inferiore del capo e evitavano penetrassero pietre  nata (come quella attuale dell’Arma) di ottone sulla
            e terriccio nelle scarpe basse. A partire dal 1822 furono  bandoliera di cuoio bianco per daga da fanteria e baio-
            adottati pantaloni estivi bianchi, probabilmente già in  netta e sulla giberna.
            uso prima di questa data. In gran tenuta erano portati  Con l’abolizione delle nappine le compagnie vennero
            con le ghette usate per l’uniforme invernale.           contraddistinte da pennini di lana cilindrici, infilati in
            Anche nella fanteria leggera si ritenne necessario evi-  un taglio del bordo dello shako. Dal 1828 questo cambiò
            denziare l’appartenenza ai carabinieri. In base al rego-  forma, principalmente nell’imperiale che si allargò. Dal
            lamento del 1814, modificato nel 1816 (Regio Viglietto  1830 in successione ne furono approvati tre modelli per
            del 17 febbraio) e 1817, nei reggimenti di fanteria leg-  la fanteria, l’ultimo molto svasato verso l’alto. Si sup-
            gera (ciascuno su 2 btgg., ognuno con la compagnia      pone che sia quello che contraddistinguerà il periodo
            scelta) i carabinieri portavano sullo shako nappine sferi-  iniziale del regno di Carlo Alberto (noto come modello
            che cremisi (1ª cp., al I btg.) e rosse (2ª cp., al II btg.)  1833). Va da sé che le tenute degli ufficiali fossero più
            sulle quali venivano fissati piumetti turchini di penne  ricche, con metallerie dorate o argentate, in relazione al
            corte.                                                  tipo di bottoni.
            Inoltre dal maggio 1817 fu adottato sullo shako delle   Esisteva poi un particolare reparto cacciatori, erede del
            compagnie carabinieri un fregio di granata con fiamma   reggimento di Sardegna, il Cacciatori Guardie. L’uni-
            diritta e monogramma regio identico a quello dei gra-   forme aveva alcune particolarità: alamari a punta, detti
            natieri: fucilieri e cacciatori avevano placche differenti.  brandemburghi, ornavano petto, tasche verticali delle
            Per le occasioni solenni, dal 1816 i carabinieri dei reparti  falde e paramani. In lana bianca per soldati e caporali e
            cacciatori furono dotati di coperta pellicciata, fodera rico-  in gallone argenteo per i sottufficiali, terminavano con
            perta di pelo d'orso con imperiale in cuoio nero e cor-  un fiocco dello stesso materiale. Nell’armata del Duca
            doni ornamentali bianchi. Si infilava sullo shako, cui  di Savoia, poi Re di Sardegna, era d’uso porre questi or-
            conferiva l’aspetto di un colbacco basso. Nelle analoghe  namenti sulle uniformi delle Guardie e, in seguito, dei
            truppe napoleoniche era assai popolare il costoso col-  Corpi di denominazione “reale”, per questo li ebbero
            bacco: l’accessorio rispondeva ad esigenze di economia,  anche i Carabinieri Reali. Derivavano dalla tradizione
            abbellendo l’uniforme, senza dover fornire esosi copri-  prussiana, come attesta la denominazione “brandembur-
            capi di pelliccia. Il fregio su tale accessorio era la solita  ghi”. Colletto, paramani a punta, fodera e risvolti alle
            granata d’ottone priva di cifre reali. Ulteriori distinzioni  falde erano di colore scarlatto, i bottoni di legno o d’osso
            erano la dragona scarlatta della daga da fanteria e la gra-  ricoperti di stagno. I distintivi di grado per sottufficiali



            92 NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 1 ANNO IV
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