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A PROPOSITO DI...
Nel 1815, con la
riorganizzazione
La leggera operava in coppie o quadriglie; gli uomini al-
ternavano fuoco, caricamento delle armi – processo della fanteria,
complesso – e movimento. Aveva visto crescere la pro-
pria importanza fino a dimostrarsi indispensabile a furono create
Valmy il 20 settembre 1792, quando quella francese riu-
scì ad impedire ai prussiani del Duca di Brunswick di
giungere a contatto col grosso dell’armata rivoluziona- compagnie
ria, favorendo la vittoria. Era pertanto considerata
truppa scelta, e i carabinieri ne erano l’elemento d’élite. carabinieri
Passata la tempesta napoleonica, con la Restaurazione –
il periodo in cui i governanti europei tentarono di ripri-
stinare lo status quo antecedente la Rivoluzione – i Sa- nei reggimenti
voia ripresero possesso dei loro domini e
riorganizzarono l’armata. Nella cavalleria (Piemonte e nei battaglioni
Reale e Savoia), a partire dal 1815, i carabinieri vennero
ripartiti fra gli squadroni e non costituivano un’unità or-
ganica a sé, ma erano riconoscibili per una nappina cacciatori di Savoia,
bianca con cerchio scarlatto e un disco bianco al ca-
schetto di cuoio. L’uniforme aveva adottato un taglio Italiani, Piemontesi
austriaco, con caschetto munito di cresta e ciniglia az-
zurra, orecchioni a scaglie, fregio e finiture in ottone. La e della Regina
cresta, oltre a funzioni estetiche, forniva protezione al
capo dai fendenti. Il caschetto venne sostituito dopo
poco da shako e elmo. Il primo, di forma cilindrica o e nella Legione
troncoconica, di feltro rinforzato con cuoio e – talvolta
– metallo, oltre a dare imponenza alla figura costituiva Reale Leggera
solida protezione da colpi di arma bianca.
Piemonte Reale e Savoia cavalleria avevano un abito a
due petti con due file di 11 (9, in talune fonti) bottoni,
di colore turchino con falde corte, pantaloni dello stesso sante piatti, la leggera bombati), che meglio proteggeva
colore. Nel 1819 Savoia passò alla specialità cavalleggeri, dai colpi di freddo all’addome. La cavalleria pesante
ciò comportava modifiche alle uniformi, almeno sul aveva paramani diritti, quella leggera a punta, anche in
piano teorico. I cavalleggeri indossavano abito ad un questo si riprendeva quella che era stata – almeno ini-
petto, ma tenuto conto delle condizioni delle finanze zialmente – la tradizione delle uniformi francesi. Del
sarde e delle regole relative all’utilizzo a consumazione resto il Regno Sardo, dopo il forzato avvicinamento
di ciò che fosse in buone condizioni, molti capi giubilati all’Austria, aveva ripreso a guardare ad ovest: ricordiamo
continuarono ad essere indossati, come testimoniano le che alla corte di Torino si parlava francese, anche perché
stampe d’epoca. la culla della dinastia era quella Savoia poi consegnata
Nel 1824 i reparti montati adottarono l’abito a doppio a Napoleone III nel 1859 per il suo appoggio nel corso
petto con 2 file di 11 bottoni (quelli della cavalleria pe- della 2^ Guerra d’Indipendenza.
90 NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 1 ANNO IV