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CARABINIERI DA RICORDARE
ORAZIONE FUNEBRE PRONUNCIATA DAL PARROCO DON PEPPINO ARPAIA NELLA CATTEDRALE DI IRSINA
IN OCCASIONE DEI FUNERALI DEL CARABINIERE GIUSTO AGNESOD
IRSINA ha lavato col pianto l’onta di quest’esecrante delitto. magine della povera mamma di questo carabiniere ucciso.
Quest’immensa folla, che circonda il feretro e sufraga con la Dove – domanderà questa madre desolata – dove hanno ucciso
preghiera l’anima benedetta, è la manifestazione più viva il mio Giusto?
della sua esecrazione ed indignazione. A IRSINA, le risponderanno, non combattendo di fronte al
Da ieri tutti i volti hanno lagrime, tutti i cuori hanno palpiti nemico, ma per mano fraterna.
di commossa pietà verso questo milite, vittima immacolata del Chi potrà cancellare nel cuore di questa povera donna l’immagine,
dovere. Sí, il carabiniere GIUSTO AGNESOD, è vittima l’impressione che IRSINA sia un covo di belve? Che gli
senza macchia del dovere. Dovere compiuto con la più coscienziosa irsinesi siano un popolo senza fede e senza pietà?
scrupolosità. Ahi questo e ciò che punge maggiormente il mio sentimento di
Armato, non ha fatto uso delle armi, non ha ucciso, non ha cittadino d’IRSINA!
voluto uccidere, per rispetto sacro della vita, alla vita di giovani No desolata mamma lontana, no cari militi, che oggi piangete
traviati, nella speranza di ricondurli alla via del bene. il vostro compagno. Il delitto di pochi facinorosi traviati non
Egli continua così la tradizione della sua Arma Benemerita, deve macchiare il nome di questa città, dove la bontà, la civiltà
tradizione gloriosa dell’eroismo e di sacrifcio. l’ordine ha un’antica tradizione. Vedete questo tempio magnifco,
Il carabiniere italiano non è un poliziotto, né un gendarme. vedete il nostro campanile millenario, le nostre antiche mura, i
Pura espressione dell’anima nazionale il carabiniere italiano, nostri monumenti, le nostre istituzioni, essi vi dicono che i
istituzione unica, vanto della nostra Patria, è plasmato nostri padri seguirono le vie del bene, dell’ordine, della gentilezza
d’umanità e di saggezza, di prudenza e di bontà, d’eroismo e e della bontà ispirata dalla Fede; e che noi seguiremo queste
di sacrifcio. Fior fore della gioventù italica, i carabinieri tracce, che c’indicano la via della civiltà.
compiono nel decoro dell’onorata divisa, nella compostezza del A questa mamma infelice, cui bisogna pur far sapere l’infausta
loro tratto, un’opera d’educazione, costituiscono una scuola di perdita del suo diletto fgliolo, voi direte che tutta IRSINA ha
gentilezza e di civiltà. pianto sul suo caduto, che tutte le madri hanno occupato il posto
Una mano omicida e sacrilega ha stroncato questa giovinezza della sua mamma in doloroso compianto, che tutte le fanciulle
degna dell’arma Benemerita, ha reciso un fore di questo d’IRSINA, hanno sflato con gli occhi pieni di lagrime avanti
giardino di virtù e d’elezione, ha spento la vita di quest’eroe, alla sua bara baciandogli le mani.
che per non uccidere è stato ucciso. Dite a questa povera mamma che il corteo funebre ha percorso
Fra i carabinieri della nostra stazione, tutti cari fglioli, il ca- le vie della città in mezzo ad un popolo che singhiozzava.
rabiniere Agnesod attraeva l’attenzione per una nota particolare Possa questa plebiscitaria manifestazione di cordoglio valere a
di sensibilità del suo carattere. confortare il suo immenso dolore.
Io lo ricordo, ricordo di averlo osservato un giorno mentre Miei cari concittadini, nell’ora oscura che attraversa la nostra
regolava la fla delle donne dinanzi ad una rivendita di sale. patria, direi tutta l’umanità, il sacrifcio eroico del carabiniere
Mi colpì il riguardo che egli aveva verso le donne: un contegno Agnesod ha un valore di redenzione e non deve rimanere
formato di bontà condiscendente e rispettosa, e lo vidi guidare inutile e vano.
amorevolmente una bambina in mezzo alla folla con sentimento Il suo sangue, che ha tinte di rosso le nostre strade cittadine, è lo
di paterna protezione. stesso sangue dei nostri fratelli caduti per terra, per mare, nei
E’ in quest’atto d’amore e di bontà gentile che il carabiniere cieli in questa funesta guerra che preparava nuovi destini delle
Agnesod mi si presenterà sempre nel ricordo, unito a quella nazioni.
tenera nostra bambina innocente, protetta e guidata dalla sua Gli stranieri che oggi occupano il suolo della Patria ci osservano,
mano forte. osservano se noi siamo degni d’ordinamenti liberi, o se imme-
Miei cari concittadini, da ieri, dalla prima notizia del nefando ritevoli di libertà, rimarremo aggiogati ad una dura servitù
delitto, un’immagine mi perseguita e mi stringe il cuore: l’im- straniera.
106 NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 1 ANNO IV