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CARABINIERI DA RICORDARE
Vice Brigadiere Marco Ieva, che abitava con la famiglia né alla successiva aggressione. Armiento ammise
a poca distanza dal luogo del delitto. inoltre che l’attacco ai carabinieri era un qualcosa che
Le indagini per individuare gli autori del grave omicidio da tempo veniva caldeggiata dai suoi compagni: la-
scattarono immediatamente. mentavano degli sgarbi ricevuti durante la fila innanzi
Furono effettuate - senza risultati - le perquisizioni le rivendite di tabacco e mal tolleravano l’attiva
delle abitazioni dei primi due fermati che però erano vigilanza esercitata in paese dai carabinieri. Già un
fuggiti per evitare la cattura. mese prima, armati, avevano teso loro un agguato nei
Fondamentale fu la testimonianza di Maria Altieri; pressi di “Porta Arenacea”, l’antica porta di accesso al
grazie a lei, infatti, si riuscì a risalire a Vincenzo Ar- centro storico di Irsina. Un agguato che non si era
miento e Michele Tricarico che erano stati notati in concretizzato perché la pattuglia a piedi dei carabinieri
compagnia di Benedetto e Dilillo pochi istanti prima non giunse “a tiro”. Armiento, infine, confessò di
del controllo dei carabinieri. essersi associato con gli altri tre per commettere furti
Nelle ore successive al delitto venne fermato Armiento: nelle aziende agricole, dagli autocarri militari alleati,
dichiarò di essere scappato alla vista dei carabinieri, un tentativo di furto presso il locale Banco di Napoli,
rientrando nella propria abitazione, e di non aver numerose rapine in danno di viaggiatori e contrab-
assistito né alla perquisizione del Dilillo e del Benedetto, bandieri, e altro ancora.
IRSINA (MATERA) – PIAZZA SAN FRANCESCO: È QUI CHE AVEVANO SEDE LA CASERMA DEI CARABINIERI, LA PRETURA E IL MUNICIPIO
NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 1 ANNO IV 105