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CARABINIERI DA RICORDARE
IRSINA (MATERA) – STRADA STATALE 96
Fu allora che Benedetto, per nasconderla, lasciò Anche il Carabiniere Rubino, come Agnesod (“Armato,
scivolare ai piedi una pistola illegalmente detenuta. non ha fatto uso delle armi, non ha ucciso, non ha voluto
Un gesto che non sfuggì ai carabinieri. L’arma fu uccidere, per rispetto sacro della vita, alla vita di giovani
raccolta, e dopo una fugace perquisizione, i due ragazzi traviati, nella speranza di ricondurli alla via del bene.
furono invitati a seguire i militari in caserma. Il gruppo Egli continua così la tradizione della sua Arma Benemerita,
avanzava con in testa il Carabiniere Agnesod, in tradizione gloriosa dell’eroismo e di sacrificio”, affermò il
mezzo i due fermati, ed in ultimo il Carabiniere parroco, don Peppino Arpaia, nell’omelia durante i
Rubino. Percorsi una ventina di metri dal 1° Vicolo funerali solenni), non usò l’arma in dotazione, preferendo
Fontana, dove questo fa angolo con il Corso Umberto, correre il rischio di essere ucciso per non uccidere; la
sbucò un terzo individuo che si avventò su Agnesod sua pronta reazione sorprese i tre criminali che
e, dopo una breve colluttazione, lo uccise con un fuggirono via.
colpo di pistola alla testa sparato a bruciapelo. Rubino corse a chiedere aiuto, prima a Giuseppe
I due fermati, intanto, approfittando degli attimi di Casino e Maria Altieri che - essendo a poca distanza
concitazione, si scagliarono contro Rubino e, sottra- – avevano udito il colpo di pistola, poi al Comandante
endogli l’arma, gli spararono. Fortunatamente la pistola della locale Stazione dei Carabinieri Reali, il Maresciallo
s’inceppò. Maggiore Francesco Brignola, che accorse insieme al
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