Page 66 - Notiziario 2018-5
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CRONACHE DI IERI














            del Fedele il quale era tutto impegnato ad impedire che lo si
            disarmasse, cosa che purtroppo non poté conseguire stante la
            violenza  degli  assalitori.  (…)  Valentini,  poi,  prese  parte
            attiva ai fatti del 9 dicembre sulla piazza: egli fu uno dei
            principali assalitori del carabiniere Fedeli che venne disarmato
            del  fucile,  circostanza  confermata  anche  dal  coimputato
            Capone Michele, fu colui che, secondo il teste Silvi Luigi,
            colpì  con  un  tizzone  alla  faccia  il  carabiniere  Colarossi.
            Bifolchi Paolo fu colui che quasi contemporaneamente alle
            violenze del suo compagno Troiani Antonio per disarmare
            il carabiniere Fedele si diede a percuotere quest’ultimo con
            pugni alla testa, tantoché dovette essere allontanato dal bri-
            gadiere forestale Silvi. E per la responsabilità del Lavarone
            Raffaele stanno le affermazioni del brigadiere forestale Silvi
            Luigi  il  quale  mette  il  Lavarone  fra  i  più  accaniti  nel
            colluttarsi  coi  carabinieri  (…).  Fu  esso Troiani  Antonio
            colui  che  violentemente  disarmò  del  fucile  il  carabiniere
            Fedeli  tentando  di  esploderlo  come  si  è  più  volte  sopra
            ricordato. Fu lui che colpì il vice brigadiere Colarossi e che
            usò le maggiori violenze al carabiniere Fedeli. Per le re-
            sponsabilità nel delitto pure ascritto al detenuto Margani
            Pietro  di  Angelo,  stanno  le  affermazioni  del  teste  Cerri
            Giuseppe e del coimputato Capone Michele, il quale vide il
            Margani  tirare  sassi  e  colpire  il  carabiniere  Fedeli  (…).  L’INGRESSO DELLA STAZIONE CARABINIERI DI GROTTE SANTO
                                                                      STEFANO (VT) INTITOLATA AL CARABINIERE ADRIANO FEDELI
            Fantauzzi  Raffaele,  poi,  secondo  le  dichiarazioni  del
            coimputato Troiani Giò fu uno dei più accaniti a percuotere
            i carabinieri. Egli fu visto dal brigadiere Silvi Luigi puntare  trettanto deve dirsi per la lesione toccata alla spalla del S.
            un  tizzone  contro  il  carabiniere  [vicebrigadiere,  ndr.]  Tenente  Candeloro  perché  non  fu  possibile  nella  mischia
            Colarossi che riuscì però ad evitare il colpo. (…). Corsetti  ravvisare la persona che trascese a quell’atto. Per queste con-
            Giuseppe suindicato fu colui che impugnò la roncola contro  siderazioni e rilievi, ritenuto che le imputazioni di cui si è
            il sottotenente Candeloro tentando colpirlo, ma fu trattenuto  ragionato costituiscono reati di competenza del Tribunale la
            dal carabiniere Fedeli. Egli non nega di aver avuto quella  Corte (…) dichiara: non farsi luogo a provvedimenti per
            roncola che fu sequestrata, ma volle far credere come per una  quanto al reato di omicidio [di Giovanni Fantauzzi] perché
            infermità avuta non sia in grado di maneggiare la roncola.  ignoto l’autore – non farsi luogo a provvedimento contro
            Ma tale affermazione è invece contraddetta dai fatti e dalle  Bambini Augusto per non aver commesso il fatto [e così
            testimonianze di Margani Angelo il quale asseriva che il  anche per Antonio Colarossi] – non farsi luogo a procedi-
            Corsetti è in grado di alzare benissimo il braccio destro. (...).  mento per insussistenza di reato (…) del capo di imputazione
            Parecchi soldati di fanteria furono, nella luttuosa circostanza,  ascritto al Fedeli Adriano – non farsi luogo a procedimento
            colpiti e feriti dai sassi e dalle violenze del popolo, ma la  contro Silvi Luigi per non aver commesso il delitto ascrittogli.
            istruttoria non riuscì a poter identificare i responsabili. Al-  (…). Rinvia tutti gli atti come sopra indicati al Tribunale



            66 NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 5 ANNO III
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