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CRONACHE DI IERI
I tutori dell’ordine
presenti sul posto,
capirono che Da un telegramma urgente del Prefetto de L’Aquila
del 10 dicembre, indirizzato con precedenza assoluta al
il malcontento Presidente del Consiglio dei Ministri e Ministro del-
l’Interno ad interim (Luigi Luzzatti) si legge la causa
scatenante della sommossa: «Siccome poi dimostranti in-
della popolazione, sistevano per la presenza in luogo di un commissario, sotto-
prefetto di Avezzano disponeva invio colà segretario
montato a dismisura, prefettura [era il dr. Arturo Vendittelli che già in un
primo momento era stato inviato dalla Prefettura per
un’azione ispettiva a conclusione della quale aveva re-
aveva trasformato lazionato sulla situazione politico-amministrativa in
cui versava il comune e proposto, tra i vari provvedimenti
Balsorano in una che consigliava di adottare per il risanamento del
bilancio, l’inesorabile condizione di porre a ruolo ed
polveriera pronta ad esigere il pagamento delle tasse arretrate del fuocatico,
ndr.] ma allo arrivo medesimo stamane dimostranti avendo
completamente mutato opinione intendevano impedire che
esplodere e, a più il medesimo entrasse nel Comune. La forza che proteggeva
il detto commissario fu fatta segno di una fitta e pericolosa
riprese, vennero sassaiola nella quale rimasero feriti un vicebrigadiere dei
carabinieri, due carabinieri, sottotenente Candeloro 13°
fanteria, un furiere e due soldati», ma i feriti furono
inviati rinforzi molti di più da entrambe la parti. Il lancio dei sassi
eccitò gli altri manifestanti e, come per un effetto
di carabinieri domino, tutti iniziarono a scagliarsi contro gli uomini
della forza pubblica. L’improvvisa aggressione e il pa-
rapiglia – a nulla valse l’avvertimento dei tre squilli di
e soldati tromba! – indusse istintivamente alcuni carabinieri e
soldati, benché non ordinato loro dai funzionari di PS
e dagli ufficiali, ad esplodere dei colpi d’arma da fuoco
castello” con conseguente devastazione e saccheggio per tentare di allontanare e disperdere la folla. Questo
del municipio e magari qualcuno vi avrebbe potuto ve- ebbe malauguratamente l’effetto contrario e la violenza
ramente appiccare il fuoco, come minacciato, causando si scatenò senza più freni.
un danno per la distruzione della struttura, ma un Un tizzone ardente lanciato da un manifestante raggiunse
danno ancora maggiore per l’irreparabile perdita dei il Vicebrigadiere Antonio Colarossi al viso, mentre sul
carteggi e degli archivi dello Stato Civile e di conseguenza selciato era rimasto ferito gravemente da un colpo
della storia genealogica di tutta la popolazione del d’arma da fuoco il contadino 28enne Giovanni Fantauzzi
centro (anche quella delle stesse inconsce persone par- (che morirà il giorno dopo), un altro ferito grave era il
tecipanti alla sommossa!). Dunque questo pericolo contadino Paolo Bifolchi, le cui lesioni lo avrebbero
doveva essere assolutamente evitato! reso invalido per tutta la vita (cfr. Giovanni Tordone,
NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 5 ANNO III 61