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CRONACHE DI IERI













            mentre stava tornando dal cimitero dov’era andata a
            portare dei fiori sulla tomba del marito.                             Il tunisino
            Raggiunta  piazza  Colombo,  Masaniello  vi  sorprese
            l’ex consigliere comunale democristiano Guido Goya,             venne fermato
            appena rieletto tra le fila dello scudocrociato con più
            di duemila preferenze, mentre stava parcheggiando la
            sua moto davanti al bar Navello. Guido Goya, di pro-     provvidenzialmente
            fessione giornalista, 36 anni compiuti proprio il giorno
            successivo alla sparatoria, nel 1978 era stato tra i fon-  dal Maresciallo Livio
            datori di Telesanremo, una tv privata che aveva con-
            tribuito  a  lanciarlo  nel  mondo  della  politica.  Era   Santini, in servizio
            inoltre uno degli uomini più in vista della Democrazia
            Cristiana sanremese, e un giovane sul quale il partito
            aveva deciso di puntare dopo l’arresto di gran parte    presso la Compagnia
            dei  membri  della  precedente  amministrazione  nel
            1983.                                                             Carabinieri di
            Alla vista dell’uomo, evidentemente fuori di sé, Goya
            lo  invitò  a  calmarsi,  ma  l’ex  legionario,  che  vedeva
            probabilmente  nell’esponente  politico  il  simbolo  di              Sanremo
            quell’amministrazione comunale che prima gli aveva
            concesso un lavoro e poi glielo aveva inspiegabilmente
            sottratto, aprì il fuoco a ripetizione e Goya stramazzò
            al suolo urlando. Mentre l’ex consigliere era per terra
            in una pozza di sangue, già raggiunto da tre proiettili,  cui condizioni erano apparse subito gravissime, morì
            uno alla guancia sinistra, un altro all’inguine e il terzo  dopo 240 giorni di agonia. Anche se fosse sopravvissuto,
            all’addome e Perrona stava per dargli il colpo di grazia,  il messo comunale sarebbe rimasto comunque semi-
            il tunisino venne fermato provvidenzialmente dal Ma-    paralizzato in quanto una pallottola aveva raggiunto
            resciallo Livio Santini, in servizio presso la Compagnia  la sua spina dorsale coinvolgendo il midollo spinale.
            Carabinieri di Sanremo.                                 Guido Goya, operato dall’équipe del professor Dante
            Il  sottufficiale  dell’Arma  riuscì  infatti  a  colpire  alla  Riffero  all’ospedale  di  Sanremo,  si  sarebbe  invece
            testa l’ex legionario con il calcio della sua pistola d’or-  ripreso  completamente  e  sarebbe  scomparso,  a  48
            dinanza e, quindi, con l’aiuto degli agenti di polizia del  anni, nel 1996, per un male incurabile, ma forse anche
            locale commissariato Gerardo Cella e Antonio Augelli,   per le conseguenze delle ferite infertegli da Perrona.
            lo bloccò definitivamente. Appena il Carabiniere gli    Si riprese anche Enrico Laganà, a cui fu estratto un
            mise le manette ai polsi, Masaniello cominciò a gridare:  proiettile penetratogli nella zona lombare, mentre se
            «Sono prigioniero politico, ho fatto giustizia!».       la cavarono in pochi giorni gli altri due feriti in modo
            Dei cinque feriti nella sparatoria di piazza Colombo,   lieve, Angelo Mediati e Carla Selicarni. Anche Perrona
            quattro sarebbero sopravvissuti, mentre uno, il messo   avrebbe riportato una lacerazione al cuoio capelluto,
            Elio Bargi, sposato e padre di due figli, che era stato  che richiese sette punti di sutura.
            ricoverato  all’ospedale  San  Martino  di  Genova  e  le  Intanto l’ex legionario, condotto nelle carceri di Santa



            56 NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 5 ANNO III
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