Page 60 - Notiziario 2018-5
P. 60
CRONACHE DI IERI
Nei primi giorni di
dicembre le tensioni
che il malcontento delle persone, montato a dismisura,
aveva trasformato Balsorano in una polveriera pronta erano molto forti e
ad esplodere e, infatti, a più riprese vennero inviati
rinforzi di carabinieri e soldati. alcuni gruppi di
Al mattino del 9 dicembre in Piazza di San Martino,
dov’era il palazzo municipale, era riuscita ad avvicinarsi persone avevano
una folla stavolta armata di fionde e sassi, zappe, vanghe,
bastoni, tizzoni ardenti, forche e altri utensili brandeggiati
con fare minaccioso. Tutti urlavano e imprecavano tentato di avvicinarsi
contro gli amministratori comunali, minacciando e cer-
cando ostinatamente di invadere l’edificio pubblico gri- al palazzo
dando “Viva il Re e la Regina, abbasso il municipio”. A
coloro della forza pubblica che già presidiavano la
piazza sembrò subito che sarebbe accaduto qualcosa di municipale con
grave. Come racconta Giovanni Tordone nel suo libro
Balsorano la “rivoluzione” del 1910, questo slogan ed l'intenzione di
altri erano stati suggeriti da «Raffaele De Medici – un
repubblicano, amico degli onorevoli Eugenio Chiesa e
Filippo Turati (cfr. p. 211), oppositore politico di protestare, senza
Francesco De Caris, il sindaco della mala gestione, e di
Vincenzo Ruggieri, subentrato al dimissionario De riuscirvi perché
Caris e che si era trovato a dover gestire il gravoso pro-
blema, ndr. – allo scopo di far intendere che la rivolta non bloccati, senza
era diretta contro lo Stato, bensì all’Amministrazione co-
munale», ancor più che fra i manifestanti vi era anche
un alfiere con il Tricolore, scelto quale vessillo della troppa fatica, dai
protesta.
Questa fu una delle giornate tristemente memorabili carabinieri
della storia del piccolo paese aquilano.
A tutela dell’ordine pubblico erano molti carabinieri e
militari di truppa del 13° Reggimento di Fanteria, coa- propriamente usati, avrebbero potuto assumere la mi-
diuvati da alcune Guardie di Città e Guardie forestali. cidiale validità di vere armi, dall’altra una schiera molto
A capo dei reparti schierati erano il Capitano Giovanni inferiore di uomini della forza pubblica con il compito
Casagrande, comandante della Compagnia di Sulmona, di proteggere il palazzo istituzionale e le abitazioni
e il Tenente Giuseppe Mercuri, comandante della degli amministratori.
Tenenza di Avezzano, gli ufficiali del Regio Esercito e Se si considera che una folla in preda alla violenza,
alcuni Delegati di P.S. quali responsabili del servizio. mossa dalla tensione e dall’adrenalina, agisce senza ri-
Due compagini erano a confronto: una folla di popolani flettere e ponderare gli effetti e le conseguenze della
esasperati e per questo inferociti e armati alla “bell’e propria azione, è presto dedotto che anche a Balsorano
meglio”, ma pur sempre con oggetti e arnesi che, se im- si sarebbe potuto verificare un vero e proprio “assalto al
60 NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 5 ANNO III