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CRONACHE DI IERI
di ANDREA GANDOLFO
ell’estate del 1984 la città dei fiori Verso le cinque del pomeriggio di quel 2 luglio Perrona
venne sconvolta da un gravissimo fatto venne raggiunto dal messo comunale Elio Bargi, che
di sangue. Nel pomeriggio del 2 luglio gli notificò, all’interno della stazione, la disdetta del
di quell’anno, nella centralissima piazza contratto e il conseguente sfratto. Perrona dovette
NColombo, a due passi dal Teatro Ari- aver calcolato lucidamente tutto. Dopo una breve di-
ston, noto in tutta Italia per ospitare il Festival della scussione, l’ex legionario fece fuoco sul messo comunale
canzone italiana, un ex legionario tunisino di 46 anni, con un revolver Trident calibro 38 Special, di fabbri-
pregiudicato e condannato a morte in Libia, di nome cazione italiana. Con il Bargi c’era anche Angelo Me-
Joseph Jacques Perrona, da tutti conosciuto a Sanremo diati, di ventidue anni, sul quale il folle scaricò i colpi
con il soprannome di “Masaniello” (nome attribuitogli che gli erano rimasti in canna. Il giovane si abbatté
negli ambienti della malavita), aprì il fuoco, esplodendo sulle scale che portavano al solettone di piazza Colombo.
diciassette colpi di pistola e ferendo cinque persone. All’interno dell’autostazione, in quel momento piena
Qualche giorno prima, il 28 giugno, Perrona aveva ri- di gente, scoppiava intanto il finimondo. Tutti fuggivano
cevuto comunicazione che il Comune di Sanremo per tentare di mettersi in salvo. Perrona si affacciò
non gli avrebbe più rinnovato il contratto di custode sulla porta del bar, si fermò un istante per ricaricare la
della stazione delle autolinee di piazza Colombo, di pistola e poi, inforcato un motorino, imboccò in senso
carattere temporaneo, che qualcuno era riuscito a pro- vietato via Bartolomeo Asquasciati sparando all’im-
curargli nonostante il suo “curriculum” non proprio pazzata sui passanti. Due proiettili infransero i vetri
immacolato. Era dal 1979 che Perrona svolgeva le del negozio di ferramenta di Raffaele Canessa, neo-
mansioni di custode notturno e beneficiava, concessigli consigliere comunale per il Partito Repubblicano. Una
dal Comune, anche di un paio di locali, ex gabinetti pallottola lo sfiorò al polpaccio. Altri colpi andarono
dell'autorimessa, che egli aveva trasformato nella però a segno e colpirono il ventiduenne Enrico Laganà
propria abitazione. e la casalinga Carla Selicarni, appena scesa dall’autobus
NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 5 ANNO III 55