Page 50 - Notiziario 2018-5
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CRONACHE DI IERI






            “Con gravissimo dolore dell’animo mio ò ad annunziare   mortale ferita, come si giudicò della sua caduta e dal pronto
            alla S.V. un tristissimo caso occorso ieri ai Carabinieri Reali  accorrervi di molti compagni, che caricatolo anziché ripostolo
            della  Stazione  di  Acerenza  per  un  improvviso  scontro  in sella, altro saltò in groppa per sostenerlo, rimanendo a
            avvenuto con la banda di Ninco Nanco.  Mentre nel giorno  discrezione il proprio cavallo. Fortuna volle che profittando
            predetto il comandante della menzionata stazione, Furlone  di questo smarrimento momentaneo dei masnadieri, i cara-
            [ndr Forloni] Michele, con i suoi dipendenti Carabinieri:  binieri  Lucarini  e  Bernardi,  celermente  indietreggiarono
            Rizzi Giambattista, Favata Antonio, Lucarini Domenico   per mettersi in una posizione più favorevole; nel ripassare il
            e Bernardi Domenico, da Genzano restituivasi alla propria  vallone, il Bernardi cadeva con la propria carabina la quale
            residenza, dopo aver adempiuto ad un pubblico servizio,  rimaneva fuori di uso per essersi sensibilmente infangato il
            approssimandosi al torrente Ginestrello che forma confine  cilindro.
            tra questa Difesa bosco Ralle ed il tenimento di Acerenza, si  I  briganti  incalzavano  ma  i  due  prodi  non  perdevano
            avvide che da quest’ultima parte, discendeva un numero di  coraggio. Raggiunsero un mucchio di canne ed ivi si trince-
            uomini armati a cavallo, riconosciuti dappoi del numero di  rarono. Assaltati di nuovo nel fragile baluardo, il Lucarini
            26 comandati dal famigerato brigante Ninco Nanco.       con valore immenso di bile fece funzionare la unica carabina
            Sul principio da un individuo della detta arma dei Carabinieri  che  rimaneva  esaurendo  le  corrispondenti  munizioni  sue
            Reali, dubitavansi che fosse un drappello di colonna mobile  proprie  e  quelle  del  compagno  Bernardi  il  quale  col  suo
            ma il dubbio cessava dal precipitoso avvicinarsi della banda,  revolver  battevasi  intrepidamente.  Nessuno  scampo!  Un
            la  quale  a  mezzo  tiro  sparava  una  scarica  simultanea.  piccolo  pastore,  temendo  della  vita  perché  guardato  dai
            Attaccati  così  vivamente  ed  all’improvviso,  la  ripetuta  briganti, si rifiutò di portare la notizia a questo paese no-
            armata retrocedette come in militare ritirata difendendosi  nostante le generose offerte. Intanto giunse qui l’avviso per
            però  egregiamente.  Allora  i  masnadieri  passati  il  detto  mezzo dell’egregio Comandante di questa stazione, Todeschini
            torrente,  violentemente  caricavano  e  raggiungevano  i  5  Carlo, che trovavasi in Banzi ove veniva informato da un
            prodi,  sempre  intenti  a  pugnare  con  valore,  con  nuova  vaticale ivi giunto da un luogo vicino al conflitto; questo
            esplosione delle loro armi facevano quasi simultaneamente,  incominciava alle ore due pomeridiane e si protrasse fino a
            vittime il benemerito brigadiere Furlone ed il carabiniere  circa le cinque. I prodi Lucarini e Bernardi, ridotti all’estremo,
            Favata,  dopo  che  i  medesimi  insieme  agli  altri  intrepidi  non vollero arrendersi alle repliche intimazioni della banda,
            loro  compagni  avevano  sostenuto  un  vivo  e  lungo  fuoco,  ed ebbero tale coraggio ed abilità da permettere che fossero
            senza mai cedere alle intimazioni della banda che rimaneva  giunti sul luogo i primi uomini da me spediti a cavallo, e
            attonita ed esitante.                                   questi poi seguiti da un numero di Guardie Nazionali a
            Ben vero vedendo come si è detto, ottenuto il frutto di due  piedi,  oltre  della  forza  partita  dal  prossimo  villaggio  di
            vittime, animavasi ad un nuovo assalto contro i superstiti,  Banzi, guidata dal predetto signor Todeschini, della quale
            che non cessarono di battersi da leoni. Una nuova vittima  faceva parte il Capitano della Guardia Nazionale.
            cadde  tra  i  carabinieri  in  persona  di  Rizzi  ed  in  quel  I briganti, avvisati da un loro compagno del sopraggiungere
            momento stanandosi un buon numero di briganti, cercava  del soccorso, precipitosamente mettendosi a cavallo, retrocedettero
            mettere in mezzo gli altri due, Lucarini e Bernardi, che  prendendo la volta del Finocchiaro, tenimento di Acerenza,
            continuavano, dopo la morte dei loro compagni a difendersi  inseguiti sempre da queste forze fino alle ore sette e mezzo.
            valorosamente,  sempre  in  ritirata,  perché  sopraffatti  dal  Nel deplorare il triste caso e la perdita di tre carabinieri
            numero dei nemici, e con la intenzione di guadagnare una  reali, da gettare in gravissimo duolo una intera popolazione,
            posizione elevata e più prossima a questo abitato, sperando  non posso non rendere omaggio allo straordinario valore ed
            così di aver soccorso, ovvero di vendere a caro prezzo la loro  alla  intrepidezza  dei  superstiti  Bernardi  e  Lucarini,  dei
            vita;  ma  una  nuova  manovra  degli  assassini  mirava  a  quali l’ultimo, come di sopra ho avuto l’onore di accennare
            circuire e distruggere i due valorosi dei quali il Lucarini,  alla S. V., cagionava la grave ferita, se non la morte, ad un
            senza  punto  smarrirsi  prendendo  di  mira  quel  brigante  brigante, e la perdita di un cavallo ed una giumenta alla
            ch’era  più  prossimo  ed  ostinato  all’assalto  cagionavagli  banda. Interprete fedele delle giuste impressioni provate da



            50 NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 5 ANNO III
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