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CARABINIERI DA RICORDARE







                                                 L’ECCIDIO DI PASSO DEL CARNAIO

                     Nelle notti del 23 e del 24 luglio tre militari  19 persone e vennero trattenuti nell’asilo solo
                     tedeschi (uno il 23 e due il 24) furono uccisi  abitanti di San Piero, di cui due riuscirono a
                     da dei partigiani lungo la strada Santa Sofa -  fuggire  dal  retro  dell’edifcio.  I  poliziotti  del
                     San Piero in Bagno, una strada strategicamente  IV battaglione fecero salire su un camion i ri-
                     importante sia per i tedeschi, perché conduceva  masti nell’asilo e si diressero verso il Passo del
                     alle postazioni militari, che per i partigiani i  Carnaio.  Lungo  il  percorso  impiccarono  un
                     quali intendevano interrompere o ostacolare le  diciasettenne,  tale  Domenico  Bucherini.  Nel
                     comunicazioni e gli spostamenti dei nazisti.   pomeriggio invece  fu ucciso con una rafca di
                     La mattina del 25 uomini appartenenti al IV-   mitra don Ilario Lazzeroni, cappellano militare,
                     Polizei-Freiwilligen-Bataillon-Italien  (batta-  che aveva raggiunto i catturati per portare loro
                     glione volontari di polizia Italia), lo stesso bat-  conforto e fu freddato mentre si stava allonta-
                     taglione responsabile della strage di Tavolicci  nando  per  dirigersi  a  Bagno  di  Romagna  e
                     e  delle  uccisioni  di  Ca’  Sem  e  Campo  del  cercare di intercedere per i rastrellati.
                     Fabbro del 22 luglio 1944, iniziarono a rastrellare  La  sera  del  25  luglio  circa  60  persone  tra
                     San Piero in Bagno e il territorio circostante e  uomini, donne e bambini erano state concentrate
                     rinchiusero all’interno dell’asilo di San Piero,  al Passo del Carnaio; verso le 21 i poliziotti
                     trattenendoli come ostaggi molti uomini, ma    dissero a donne e bambini di allontanarsi e fu-
                     anche donne e bambini, di San Piero in Bagno   cilarono  gli  uomini.  In  seguito  giunsero  da
                     e Bagno di Romagna.                            San  Piero  alcuni  poliziotti  con  altri  uomini
                     Per farli liberare, o comunque per scongiurarne  destinati alla fucilazione: due di loro riuscirono
                     l’uccisione, intervennero da Bagno di Romagna  a salvarsi e a fuggire.
                     il Comandante della locale Sezione Carabinieri,  Tra le vittime, complessivamente 26, vi erano
                     il  Maresciallo  Giuseppe  Silvestri,  il Tenente  tre anziani del ricovero di mendicità e alcuni
                     austriaco Salfner del presidio, il parroco don  lavoratori  agricoli  rastrellati  nei  campi.  Nel
                     Cangi e, in un secondo tempo, don Crociani     corso delle operazioni di rastrellamento i poli-
                     parroco di San Piero in Bagno. Furono liberate  ziotti diedero fuoco ad alcune abitazioni.



            partigiano in un libro sulle vicende della Resistenza   stipati  su  un  autocarro  per  poi  proseguire  in  treno
            nel forlivese: non è vero che in occasione del rastrel-  verso  i  lager.  La  cattura  aveva  riguardato,  perché
            lamento del 25 luglio gli arrestati vennero rinchiusi   ritenuto  carabiniere,  anche  Alberto  Silvestri  che
            nella  caserma  dei  Carabinieri.  Come  dichiarato  da  riuscirà a fuggire durante il viaggio. Rimpatriato dalla
            don Domenico Cangi e da Fattini Fellini, gli ostaggi    Germania dopo una durissima prigionia, il Maresciallo
            erano stati concentrati nella Casa della madre e del    Silvestri riceve l’abbraccio riconoscente delle popola-
            fanciullo,  l’asilo  infantile  di  San  Piero  in  Bagno.  zioni di Bagno e San Piero; dall’8 dicembre 1945 è
            Alberto Silvestri è testimone diretto della deportazione  destinato a Norcia, dove termina la sua vita nell’Arma
            del padre e dei suoi carabinieri di Bagno, trovandosi   il 13 dicembre 1948.
            la notte del 5 agosto 1944 a svolgere, pur non essendo  Ecco un breve ritratto del Maresciallo Giuseppe Sil-
            un militare, le funzioni di piantone presso la caserma.  vestri, giunto in Romagna nel 1932. Era carabiniere
            Dopo  che  erano  entrati  un  ufficiale  e  l’interprete,  a cavallo, come gli altri militari in servizio a Savignano
            avevano fatto irruzione le SS in assetto di guerra. Il  sul Rubicone, che verranno successivamente “appiedati”.
            maresciallo e i suoi uomini, una quindicina, verranno   Nato a Roma, in via Santa Andrea delle Fratte, nel



            98 NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 2 ANNO III
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