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CARABINIERI DA RICORDARE
IL LUOGO DELL’ECCIDIO
(FOTO CONCESSA DA ISTITUTO STORICO DELLA RESISTENZA E DELL’ETÀ CONTEMPORANEA DI FORLÌ-CESENA)
caserma di Bagno di Romagna, allora con sede nello quegli innocenti. Il figlio del sottufficiale ha compiuto
storico palazzo del Capitano. Diversamente si sarebbe ricerche presso l’Archivio di Stato di Forlì dalle quali
dato alla macchia. A proposito del servizio prestato emerge che Giuseppe Silvestri, il 21 marzo e il 29
da Giuseppe Silvestri presso la G.N.R. nel documento aprile 1944, continua a spedire la corrispondenza su
del Comando Generale dell’Arma – Ufficio inchieste carta intestata “Legione CC.RR. di Bologna, sezione
datato 15 febbraio 1947, viene evidenziato “che il ma- di Bagno di Romagna”. Alberto Silvestri riferisce
resciallo si prodigò a favore della popolazione, specie in anche la testimonianza scritta di Giuseppe Manini,
una circostanza nella quale riuscì a sottrarre alla fucilazione nome di battaglia Franz, capo partigiano: “Ieri sono
diciannove cittadini, ed ebbe contatti con il capo di una stato sul Carnaio e ho appreso quanto segue: il 25 luglio
formazione di patrioti. Il 5 agosto 1944 fu deportato in 1944 iniziava il rastrellamento della zona di San Piero,
Germania, dove subì lungo internamento. E’ fatto salvo settanta militari tra tedeschi e SS italiane avevano
quel diverso apprezzamento che potrebbe risultare in portato 30 persone da Bagno di Romagna a San Piero e
avvenire da eventuali ulteriori testimonianze”. Ma il rinchiuse nelle carceri locali, il maresciallo dei carabinieri
maresciallo, scrive il figlio Alberto, non si preoccupò riuscì a farle rilasciare”. I carabinieri, puntualizza
mai di raccogliere testimonianze, pago di aver fatto il Alberto Silvestri, non parteciparono al rastrellamento
proprio dovere di patriota salvando dalla fucilazione e replica al riguardo a quanto scritto da un ex
NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 2 ANNO III 97