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CURIOSANDO NEL MUSEO DELL’ARMA

sono sempre più violenti e frequenti. Giuliano è al-     comprendente la Compagnia di riserva, un Nucleo
l'apice della sua fama e giunge al punto di concedere    di Polizia Giudiziaria ed un servizio radio.
interviste e di farsi fotografare per i rotocalchi. La   L'azione puntualmente pianificata dal C.F.R.B. in-
situazione, divenuta estremamente allarmante, induce     debolirà, gradualmente, l'attività criminosa della
il Ministero dell'Interno ad affidare al Comando         banda Giuliano, conseguendo in breve tempo la cat-
Generale dell'Arma dei Carabinieri l'incarico di ap-     tura di 7 temibili banditi ed il fermo di 485 indiziati.
prontare una speciale unità militare, destinata alla     Le indagini instancabili e le operazioni dirette dal
repressione del banditismo isolano con una risoluta      Colonnello Luca, la continua ispezione di case e di
azione di controguerriglia e di concerto con gli         ricoveri sospetti, soprattutto la minuziosa incessante
organi locali di polizia.                                perlustrazione delle alture e dei campi, finalmente
Così, il 30 agosto 1949, viene istituito il Comando
Forze Repressione Banditismo (C.F.R.B.), un reparto       UNIFORME KAKI DA COLONNELLO
interforze composto da appartenenti all'Arma dei
Carabinieri e al Corpo delle Guardie di Pubblica
Sicurezza, per un totale di 2000 uomini (1.500 Ca-
rabinieri e 500 poliziotti). Il comando viene assegnato
al Colonnello dei Carabinieri Ugo Luca, alle cui di-
rette dipendenze verranno posti 27 Ufficiali dei Ca-
rabinieri e 16 della Polizia. L'intervento da parte
dell'organismo militare sarà tempestivo: il valoroso
Colonnello Ugo Luca crea subito una fitta rete in-
formativa, organizzando ininterrotte vigilanze e ra-
strellamenti delle aree di interesse operativo.
Nella sua relazione, conservata presso l'Archivio
Storico del Museo dell'Arma dei Carabinieri, il Co-
lonnello Ugo Luca riporta le varie fasi in cui articola
il suo intervento: “Assunsi il comando effettivo delle
Forze Repressione Banditismo il 26 agosto 1949
[…]. Mio pensiero fu quello di rendermi subito
conto della situazione, facendo all'uopo immediate
e ripetute ricognizioni tattiche su tutta la zona
affidata alla vigilanza del nuovo organismo: 4000
kmq di territorio […]. Dopo aver razionalmente
suddiviso tale territorio in 70 sottozone, affidai
ognuna di esse alla vigilanza continua e ininterrotta
di una squadriglia composta di due squadre con 9
uomini ciascuna, capeggiate da un Sottufficiale.
Creai così tre Raggruppamenti con sede ad Alcamo,
Montelepre e Corleone […] Costituii, inoltre, un
gruppo squadriglie ‘Centro’ al comando del Capitano
dei Carabinieri Antonio Perenze, con sede a Palermo”

                                                         NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 2 ANNO II 95
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