Page 93 - Notiziario 2017-2
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CURIOSANDO NEL MUSEO DELL’ARMA

LA REPRESSIONE
DEL BANDITISMO

     IN SICILIA

di VINCENZO LONGOBARDI

Nel mese di febbraio la Direzione del                      Palermo, di Trapani e di Agrigento.
                    Museo ha organizzato un’esposizione    Oltre allo stesso capobanda particolarmente peri-
                    temporanea di cimeli e documenti       coloso risulta Gaspare Pisciotta, cugino del bandito
                    che raccontano la lotta al banditismo  Giuliano e ritenuto l’amministratore dell'organiz-
                    in Sicilia al termine del Secondo      zazione, nonché autore di prevaricazioni ed efferati
Conflitto Mondiale, tra il 1947 e il 1950, periodo         omicidi.
particolarmente delicato che vide l'esplosione del         La pericolosità della banda Giuliano si fa sempre
fenomeno in diverse provincie dell’Isola, grazie so-       più preoccupante, rendendosi responsabile di una
prattutto alla grande disponibilità di armi dovuta         serie di azioni criminose molto violente e anche di
alla guerra.                                               vere e proprie stragi, come quella del 1º maggio
Tra le varie bande la più pericolosa è quella              1947. Duemila lavoratori, in prevalenza contadini,
capeggiata da Salvatore Giuliano, fuorilegge plu-          si riuniscono in località Portella della Ginestra, nei
riomicida che dal 1943, dopo aver ucciso un Cara-          pressi di Piana degli Albanesi e San Giuseppe Jato.
biniere, riesce via via a raccogliere intorno a sé una     Improvvisamente la banda Giuliano inizia a sparare
numerosa formazione di banditi che, ai suoi ordini,        sulla folla dal vicino monte Pelavet per circa un
agisce con crescente efferatezza nelle province di         quarto d'ora. Rimangono uccise undici persone,

                                                           NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 2 ANNO II 93
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