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PAGINE DI STORIA
DOMENICO MARCELLO
Nacque il 22 giugno 1893 a Maierato Più tardi le autorità fasciste pretesero di far cambiare
(VV). Da Tenente a Capitano comandò ai militari dell’Arma, già formalmente transitati d’uf-
la Tenenza di Verona e le compagnie di ficio nella neo costituita Guardia Nazionale Repub-
Mantova, Rimini e Trieste Interna. blicana, anche le uniformi, imponendo loro di
Dal maggio 1927 al giugno 1930 fu a indossare la stessa camicia nera della Milizia.
disposizione della Divisione CC.RR. di L’ennesima richiesta segnò il definitivo sfaldamento
Bengasi. Da Maggiore, dopo aver Co- dell’Arma ancora in servizio. Furono infatti molti i
mandato il Gruppo Carabinieri Reali carabinieri che si allontanarono dal servizio proprio
di Matera e di Varese, partecipò alle in quella circostanza, seguendo l’esempio dei tanti
operazioni militari nei ranghi del Regio altri che già si erano resi irreperibili nel corso dei mesi
Corpo Truppe Coloniali in Libia dal 29 precedenti, spesso transitando nelle formazioni parti-
luglio 1935 al 17 luglio 1937. Successi- giane, mentre il Colonnello Marcello, dopo aver
vamente resse il Gruppo di Gorizia e ri- espresso senza mezzi termini il proprio dissenso con
coprì l’incarico di relatore presso la Le- una lettera inviata al Generale Ricci, fu per tutta ri-
gione di Firenze e quella di Tirana. sposta posto in congedo con un semplice telegramma
Fu promosso Colonnello il 1° gennaio il 10 maggio 1944.
1941 e, dal 24 aprile dello stesso anno Le difficoltà non frenarono però l’attività dei compo-
al 10 maggio 1944, comandò la Legione nenti della Banda, che al suo interno si era perfezio-
Carabinieri Reali di Padova. nata e articolata in gruppi. Il supporto che prestavano
Un’altra scelta drammatica si era posta poco tempo Furono molti
prima, di fronte alla richiesta di prestare giuramento i carabinieri
alla Repubblica Sociale. Si erano susseguiti incontri che si allontanarono
tra gli ufficiali, erano stati studiati scenari e possibili dal servizio
strategie, ci si era confrontati con alcuni dei maggiori spesso transitando
esponenti padovani del Comitato di Liberazione Na- nelle formazioni
zionale, tra i quali il professor Cazzavillani, il povero partigiane
ingegner Otello Pighin (che verrà barbaramente tru-
cidato dai nazisti qualche mese dopo), i professori Pal-
mieri e zamboni.
Alla fine era stato deciso di far aderire i militari del-
l’Arma al giuramento in quanto: “atto puramente for-
male vuoto di ogni contenuto e viziato di nullità
dall’azione intimidatrice esercitata”. La decisione co-
stituiva peraltro l’espresso riconoscimento della va-
lenza dell’Arma in servizio per il Comitato di
Liberazione, attribuendo la giusta importanza a quel
lavoro informativo e di supporto senza il quale diffi-
cilmente si poteva sconfiggere un nemico così forte ed
attrezzato come l’esercito tedesco.
NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 1 ANNO II 77