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PAGINE DI STORIA

La rete del

Colonnello Marcello

   poteva essere                                                bisognosi aderenti al gruppo semiclandestino. A pic-
    considerata                                                 coli passi, agli inizi del 1944, la rete del Colonnello
un’organizzazione                                               Marcello poteva essere considerata un’organizzazione
 ormai strutturata,                                             ormai strutturata, che fiancheggiava quel movimento
che fiancheggiava il                                            clandestino di resistenza perfezionatosi nel Comitato
     movimento                                                  di Liberazione Nazionale, ma con il passare dei mesi
     clandestino                                                l’azione nazifascista diventava sempre più pressante.
    di resistenza                                               Per il Comandante e i suoi gregari le condizioni per
                                                                agire e celare il doppiogioco diventavano sempre più
                                                                rischiose.
                                                                Nell’aprile del 1944 alla Legione Carabinieri Reali di
                                                                Padova fu richiesto un servizio di rastrellamento nella
                                                                zona di Cittadella. La direzione dell’operazione fu af-
                                                                fidata al Colonnello Marcello. Che fare? Come agire?
                                                                Furono notti insonni. Tutto il lavoro svolto sino ad
                                                                allora rischiava di essere compromesso. Alla fine l’Uf-
                                                                ficiale riuscì a declinare l’incarico e a far avvertire i
                                                                membri del Comitato di Liberazione dell’imminenza
                                                                e delle modalità del rastrellamento.

alla propaganda mentre un’altra quota di uomini                        RELAZIONE SULLA BANDA MARCELLO
avrebbe dovuto collaborare direttamente con i prin-             CUSTODITA DALL’UFFICIO STORICO DELL’ARMA
cipali rappresentanti del movimento di resistenza che
andava delineandosi.
Barcamenandosi tra ordini che potevano essere dati
esplicitamente e direttive riservate, invitò i suoi uo-
mini ad astenersi dal compiere ogni azione vessatoria
o di rappresaglia che fosse stata richiesta dalle auto-
rità occupanti, a proteggere e a nascondere i prigio-
nieri alleati evasi dai campi di concentramento, a
occultare armi e materiale bellico, a fornire supporto
e assistenza ai militari del Regio Esercito o dell’Arma
che erano sfuggiti alle prime deportazioni, ad aiutare
i cittadini di fede ebraica e i ricercati politici a fuggire
in Svizzera, a boicottare le disposizioni del Tribunale
Provinciale Fascista.
L’attività diretta dal Colonnello Marcello andò oltre,
sino a prevedere, con la collaborazione del Tenente
Satta della Regia Guardia di Finanza, una cassa de-
posito da utilizzare per sovvenzionare i militari più

76 NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 1 ANNO II
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