Page 10 - Forestale N. 63 luglio - agosto 2011
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Educazione e ricerca

                                                    Falkland ( di cui rimangono solo 500 coppie in
                                                    natura) e l’avvoltoio delle palme. I loro versi stri-
                                                    duli si sentono molto bene passeggiando per la
                                                    riserva in prossimità delle voliere e creano un
                                                    buffo senso di straniamento. Curiosi sono anche
                                                    scivoli e ponticelli che si trovano in un recinto
                                                    all’interno del bosco: non è un’area attrezzata, ma
                                                    l’area di addestramento cani del Nucleo Cinofilo
                                                    della Forestale che qui ha una sua sede.
                                                    Istrici, tassi e volpi sono ospiti abbastanza comu-
                                                    ni della riserva e si vedono le loro tane anche al
         © G. Salari                                bordo dei sentieri, mentre percorrendo la strada
                                                    che costeggia la riserva si notano dei buchi nella
                                                    sabbia e sono chiaramente i nidi del gruccione,
              a riserva è aperta al pubblico su richie-  una specie che è comparsa negli ultimi anni da
              sta e sono stati predisposti dei sentieri  queste parti. Il cinghiale, altra specie che di solito
         L didattici per le scuole, considerando    non viene accolta bene quando si espande trop-
          che le stagioni migliori per visitare la riserva  po, è presente nella riserva ma non crea al
          sono l’autunno e la primavera. Oltre all’edu-  momento problemi. A Montefalcone la natura è
          cazione ambientale, a Montefalcone si fa  riuscita a trovare una certa stabilità ma i Forestali
          molta ricerca scientifica.
          Tra le strutture presenti nella riserva vi è,  operano sempre, vista la fragilità dell’area, per il
          infatti, uno dei due laboratori (l’altro è  mantenimento di una situazione di equilibrio e di
          all’Orecchiella) del centro di ecoepidemiolo-  conservazione della biodiversità.
          gia della fauna selvatica dove si studiano le
          zecche e le malattie che portano, un proble-
          ma molto sentito da tutti coloro che
          frequentano i boschi.
          “Con i cambiamenti climatici le zecche si tro-
          vano ormai anche sopra i 1.000 metri” spiega
          la veterinaria Cecilia Ambrogi, responsabile
          del centro che si avvale anche di ricercatori
          e dottorandi dell’università di Torino. “A
          Montefalcone abbiamo fatto studi importanti
          sia sui pianori che sui vallini cercando di
          identificare il  serbatoio dell’infezione che
          abbiamo ritrovato nelle lucertole”.
          Non tutte le zecche, infatti, sono infette: per
          infettarsi hanno bisogno di un animale che
          faccia loro da vettore. Risultati positivi poi
          vengono dall’Orecchiella dove è stato con-
          dotto un monitoraggio dello stato di salute
          dei lupi.



          tracce degli ungulati e le sagome delle specie
          maggiormente presenti, è stato allestito un pic-
          colo centro visitatori nei pressi di Casa Nacci,
          una delle strutture della riserva, mentre alcune
          voliere in mezzo al bosco ospitano uccelli molto
          rari sequestrati per violazione della Convenzione
          Cites, tra cui l’ara macao, il cacatua cresta gialla,                                © G. Salari
          l’aquila delle steppe, il cara cara delle Ande e delle


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