Page 7 - Il Forestale n. 37
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chiamata a raccolta la sua numerosa messo da parte cibo per l’inverno per
famiglia, cominciò a impartire gli ordini per andare in letargo. Andò a dormire con la
la ritirata invernale: “avanti, marciare, tu morte nel cuore sapendo che forse si
porta il fieno nella tana, tu controlla che i sarebbe svegliata nelle grinfie della
camini per l’aria siano ben sgombri. Allora, volpe, della lince o dell’aquila. Il mattino si
è tutto a posto?” Al coro di sì, papà svegliò che l’aria era fredda e il cielo terso
marmotta si mise all’ingresso e lasciò che e cristallino: intorno a lei era tutto bianco
la moglie e i tre piccoli gli sfilassero davanti immacolato, quello che temeva era
imboccando il tunnel che portava alla avvenuto. Una coltre di neve si
comoda e calda tana estendeva ininterrotta su
sotterranea. Quando tutti rocce, prati, boschi.
furono entrati sotto Adesso non poteva
terra, diede uno più nascondersi,
sguardo al cielo ma… miracolo!
verso la cima La lepre non
della credeva ai
montagna, suoi occhi:
livido di era
nuvole che diventata
sembravano tutta a
di ghiaccio, bianca,
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borbottò il candida n
suo come la
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commiato e si neve. Provò a i
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infilò dentro spolverarsi
avendo cura di credendo che m
sistemare una bella fossero i fiocchi
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pietra tonda all’imbocco deposti sulla pelliccia,
© R. Mistralini NPA/CfS a
della tana per chiudere alla ma niente, restava bianca.
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perfezione il tunnel. Era proprio lei che era cambiata ed l
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Era rimasta solo lei, la lepre. era perfettamente mimetizzata con la i
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Cominciarono a scendere i primi fiocchi neve e invisibile a chiunque.
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candidi dal cielo, diventato Evviva! Saltò per la gioia nella neve fresca
improvvisamente nero. Poco a poco la e capì che la natura non l’aveva
neve iniziò a far presa sul terreno e ben dimenticata: anche per lei aveva
presto tutto sarebbe diventato bianco. escogitato un sistema per consentirle di
Bianco come un lenzuolo e lei, la lepre, superare l’inverno. La lepre allora si
marrone come il cioccolato, l’avrebbero allontanò nella neve, alla ricerca di qualche
vista tutti: aquile, volpi, lupi, falchi. La amico con cui condividere la gioia per
lepre non aveva una tana, non aveva l’insperata sorpresa.
O OLLTTRREE LLAA FFAAVVOOLLAA
La lepre bianca, chiamata anche lepre alpina o lepre variabile, vive nelle Alpi e nelle estreme
regioni settentrionali dell’Europa ed è uno di quegli animali che cambia il colore a seconda
delle stagioni. Di color marrone d’estate, d’inverno diventa bianca come la neve: in questo
modo sia d’estate che d’inverno può mimetizzarsi con il terreno e nascondersi ai suoi
predatori. Altri animali cambiano colorazione all’approssimarsi dell’inverno, come la pernice
e l’ermellino, che da marrone diventa bianco fatta eccezione per la punta della coda che
resta nera. Per molte specie l’inverno significa letargo, cioè un lungo periodo di inattività in
una tana ben protetta. Il ritmo cardiaco si riduce: a volte si hanno tre o quattro pulsazioni al
minuto, la temperatura corporea si abbassa, il grasso accumulato sotto la pelle poco a
poco viene metabolizzato per fornire l’energia necessaria all’organismo. Così superano
l’inverno marmotte, ghiri e orsi. Altri animali mettono da parte provviste alimentari: la
nocciolaia e lo scoiattolo accumulano pinoli, noci, nocciole, ghiande e nascondono i loro
depositi sul terreno, sotto un mucchietto di foglie. La neve coprirà tutto, ma i piccoli animali
dando prova di memoria e di capacità di orientamento troveranno i depositi di cibo e Il Forestale n. 37/2006
potranno così superare l’inverno. A volte, però, la memoria li tradisce, i pinoli e le ghiande
restano allora inutilizzati e cominciano a germogliare, lasciando così che il bosco avanzi.
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