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ulteriromente in rigide e flessibili. Il risultato è sintetizzato in Figura
6; la maggior parte dei materiali plastici contenuti nella frazione umida
del rifiuto sono plastiche (68,3%) mentre le bioplastiche, compresi i
sacchetti per la rac-
colta dell’umido, cos-
tituiscono poco meno
del 32% dei materiali
plastici. È da notare
che non sono state
rilevate quantità ap-
prezzabili di bioplas-
tiche rigide. Anche le
plastiche sono in
prevalenza flessibili,
benchè non sia
trascurabile la quan-
tità di plastiche rigide
Figura 6: Composizione media di plastiche e bioplastiche nella frazione umida del rifiuto (% p:p s.t.q.) (12% delle plastiche).
Indagini dell’Accordo di Programma 2015/2017 tra COREPLA, Assobioplastiche, CIC e CONAI
La presenza di plastiche e bioplastiche nel compost
L’indagine del CIC ha quindi esteso il monitoraggio anche al compost
(o ammendante compostato) che viene prodotto dagli impianti e che
allo stato attuale in Italia viene impiegato in prevalenza nel settore agri-
colo. In tutti gli impianti coinvolti dal CIC nella campagna di monitor-
aggio sono stati pertanto eseguiti anche alcuni campionamenti
rappresentativi del compost prodotto. I campioni prelevati dal CIC
sono stati inviati ai laboratori per valutare la presenza di plastiche e
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bioplastiche . In particolare la normativa italiana vigente prescrive un
limite massimo al contenuto di impurità nel compost, (vetri, plastiche,
metalli)>2mm, pari allo 0,5% s.s., valori che la nuova “EU Fertilizers
Proposal”, ormai consolidata nella sua struttura finale, rende ulterior-
mente restrittivi, fissando un contenuto massimo di plastiche>2mm di
0,25% della sostanza secca.
Le analisi di laboratorio hanno evidenziato come in nessun campione
di compost siano state rilevate bioplastiche, a conferma dell’effica-
cia dei singoli processi in termini di effettivo recupero di materiali
biodegradabili e compostabili. La quota media di plastiche nel com-
4 Rilevate secondo la procedura di prova “test al cloroformio” per l’identificazione delle bioplastiche
5 Il Decreto Legislativo 29 aprile 2010, n.75, "Riordino e revisione della disciplina in materia di fertilizzanti, a
norma dell'articolo 13 della legge 7 luglio 2009, n. 88", è la norma italiana di riferimento per i fertilizzanti. Il
D.Lgs. 75/2010 stabilisce le condizioni secondo cui i rifiuti organici, che hanno subito un processo di compostag-
gio, cessano la qualifica di rifiuto e divengono ammendante compostato.
52 I Quaderni Rivista Tecnico-scientifica ambientale
dell’Arma dei Carabinieri