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Gli impianti di
recupero
Dal 2005 al 2015 nel set-
tore industriale del recu-
pero della matrice
organica si è assistito ad
un incremento delle ca-
pacità di trattamento au-
torizzate con una
riduzione del 17% del
numero di impianti con
una capacità inferiore
alle 10.000 t/anno, un
aumento del 25% del nu-
mero di impianti con una
capacità compresa tra 10.000 e 50.000 t/anno ed una crescita del 20%
degli impianti con una taglia compresa tra 50.000 e 100.000 t/anno.
Parallelamente, il settore ha visto una forte crescita del numero di
impianti integrati di Digestione Anaerobica (DA) e compostaggio (che
sono passati da 6 a 47); di fatto, nella maggioranza dei casi, si tratta di
impianti di compostaggio che hanno aumentato la loro potenzialità di
trattamento e incluso la linea di DA del rifiuto organico.
Nel 2015 il riciclaggio della matrice organica è affidata a 308 impianti
di trattamento biologico di cui 261 impianti di compostaggio, con
una capacità autorizzata complessiva di circa 5,1 M tonnellate, a cui si
aggiungono 47 impianti di digestione anaerobica (e compostaggio)
con una capacità di trattamento nominale di oltre 3 M tonnellate (Fonte
ISPRA, 2016).
Complessivamente, il sistema impiantistico di compostaggio e di
digestione anerobica ha raggiunto una capacità potenziale di recu-
pero di 8,1 M ton. Anche se la capacità di trattamento è sostanzial-
mente immutata rispetto al 2014, si assiste ad un riproporzionamento
della quantità autorizzata tra impianti di compostaggio e integrati di
DA&compostaggio a favore di questi ultimi (+161.000 t).
LA RACCOLTA DIFFERENZIATA DELLA FRAZIONE ORGANICA
Come si evince dai dati contenuti nei Rapporti Rifiuti urbani redatti
annualmente dall’Istituto Superiore per la protezione e la ricerca am-
I Quaderni Rivista Tecnico-scientifica ambientale 45
dell’Arma dei Carabinieri